Ok, oggi s’è presentato al mondo il team GasGas Tech3, ma la nuova livrea della “rossa franco austriaca”, ma tutti i temi relativi alla squadra sono inevitabilmente passati in secondo piano. Perché, manco a dirlo, gli occhi di tutti (e pure le dichiarazioni) sono stati su Pedro Acosta: il giovane già due volte campione del mondo che a detta di tutti è destinato a raccogliere l’eredità di Valentino Rossi e Marc Marquez. E che è già riuscito in un’altra impresa: fare in modo che RedBull lasciasse Honda per investire proprio sulla GasGas. Il logo del colosso delle bevande energetiche, infatti, è la prima novità che salta all’occhio sulle carene rosse delle due RC16 presentate oggi e che saranno portate in pista da Pedro Acosta, appunto, e da Augusto Fernandez.
“Una delle cose più entusiasmanti accadute quest'inverno è il ritorno della Red Bull – ha affermato il patron Hervè Poncharal - Siamo estremamente felici di riavere la Red Bull sulle nostre MotoGP e siamo certi che questa stagione sarà più emozionante che mai. I piloti e i pacchetti tecnici sono così vicini tra loro che credo fermamente che ci aspetta un grande spettacolo”. Uno spettacolo del quale – e di questo sembrano essere tutti più che certi – sarà protagonista anche il giovanissimo Acosta. Tanto che l’unico a predicare un po’ di prudenza è ormai solo il team manager Nicolas Goyon: “Siate pazienti! Non sarà così facile per un debuttante. Al giorno d'oggi è complicato con i dispositivi di altezza da terra e tutta l'elettronica. Anche il formato dei fine settimana di gara rende tutto complicato: dovrà prima sapere tutto. Dobbiamo dargli tempo". Parole, quelle di Goyon, che sembrano stridere con l’entusiasmo mostrato dallo stesso Poncharal e pure dal direttore di KTM Racing, Pit Beirer. “Pedro è un diamante grezzo – ha affermato Beirer - È un pilota davvero speciale, un pilota unico che ha infranto tanti record in giovane età: ci migliorerà e ci rafforzerà per il futuro, quindi siamo felici di averlo". “Con Pedro Acosta – ha fatto eco Poncharal - gareggerà per noi uno dei talenti della MotoGP più entusiasmanti degli ultimi anni. Il suo primo test a Valencia ci ha dato la certezza che ha le carte in regola per vivere una brillante stagione da rookie. Non vediamo davvero l’ora di arrivare a Sepang e di iniziare”.
Una felicità che adesso, visto il poco tempo che KTM ha sempre lasciato ai suoi debuttanti, dovrà presto trasformarsi in risultati, con il giovanissimo spagnolo che, però, sembra per nulla spaventato dall’idea di doversi confrontare con i più veloci del mondo e con campioni consolidati come Marc Marquez, Pecco Bagnaia o Fabio Quartararo. Anche perché Acosta, grazie alla nuove concessioni di Dorna e soprattutto grazie al fatto che è un debuttante, potrebbe ritrovare la pista prima degli altri, visto che potrà partecipare allo shakedown di Sepang già da giovedì.
“Questa moto è cambiata molto – sono state le prime parole di Acosta dopo aver tolto il velo al prototipo con cui correrà nel 2024 e con il quale aveva avuto un primo contatto proprio a Valencia – Nel test che ha chiuso la scorsa stagione mi sono concentrato sull’adattamento allo stile di guida che una MotoGP richiede. Ho lavorato molto questa estate, trovando proprio motivazione nell’entusiasmo di essere pronto sin da subito per fare bene. Vorrei prendere un po' più di massa, qualche chilo in più perché vedo piloti come Augusto Fernández o Brad Binder che sono più alti e massicci di me. Mi vedo più piccolo: devo contrastare gli svantaggi di avere braccia e gambe più corte. Ma sono contento del cambiamento che abbiamo fatto. Parleremo di risultati solo quando sarà il momento: si sono create molte aspettative e molte illusioni in me dopo tutto quello che ho passato. Non posso dire molto sui risultati: di sicuro devo imparare tante cose. Se anche dovessi fare bene in Qatar alla prima gara farei qualcosa di non realistico, perché comunque verremo da un test lì".