La data è quella del 6 Settembre, il weekend in cui la MotoGP arriva a Misano. Sul sito di Red Bull c’è un tasto rosso con scritto “Become a Rookie” che, per qualche genitore incollato davanti al computer, sarà come il bottone sotto la scrivania di Joe Biden. Perché quel pulsante porta alle selezioni per la MotoGP Rookies Cup, campionato che - assieme al CEV, ora diventato FIM JuniorGP - traghetta i ragazzini più veloci d’Europa nel motomondiale.
Qualcuno si troverà lì davanti, dopo mille discorsi in famiglia, a premere il pulsante e compilare il modulo. Magari col figlio accanto che spinge per fare in fretta o la compagna a trattenere il respiro. In casa, da qualche parte, avranno appeso al muro le foto più racing. La prima volta in pista col casco troppo grande, Troy Bayliss di traverso, Valentino Rossi in monoruota, cose così. Per qualcuno, la Red Bull Rookies Cup è l’unica maniera per entrare in un sistema che, nella maggior parte dei casi, richiede più denaro di quanto se ne riesce a guadagnare in una vita.
Dietro al pulsante rosso c’è una pagina da compilare con diverse informazioni. Fa impressione, perché alcune domande sono semplice anagrafica e altre sembrano fatte per uno che di lì ad un paio di giorni dovrà vincere il titolo. Chiedono una piccola biografia, gli anni di esperienza in moto, il miglior risultato. E poi ancora se ci sono articoli dedicati al partecipante, che livello di educazione scolastica ha raggiunto, un paio di foto in pista e una a mezzo busto. C’è anche un lungo scarico di responsabilità da compilare e forse, in quel momento, finisci per pensare a chi ha visto il peggio dello sport. Come Dean Vinales, il cuginetto di Maverick, o Hugo Millàn, quattordici anni. Come Jason Dupasquier, Luis Salom, Marco Simoncelli. Se compili il modulo devi pensare anche a quello.
Per molti, il 6 settembre a Misano sarà un primo giorno di scuola che invece di lunedì comincia nel weekend. Una scuola diversa, anche se sempre di imparare si tratta. Con compagni nuovi, qualcuno un po’ cattivello, qualcun altro con cui fare amicizia. Un paio di questi li rivedremo sul podio della MotoGP nel giro di diec'anni. Fa effetto, chissà se guideranno le moto a benzina. Chissà se ci sarà un nuovo Marc Marquez, un Valentino Rossi del nuovo millennio. Chissà com'è andata quando Graziano Rossi ha iscritto suo figlio alla Sport Production. Gli aspiranti esordienti devono essere nati tra il 2004 e il 2008, coda lunga della Gen Z cresciuta da genitori iPhone muniti e video di TikTok. La strada è lunghissima e chi si iscrive ha visto solo la parte più facile, però da qualche parte si dovrà pur cominciare. Il primo a vincere questo campionato, nel 2007, è stato Johann Zarco, quando KTM forniva ancora i 125 a due tempi. Sette anni più tardi e con le 250 ce l’ha fatta Jorge Martín, mentre nel 2020 è stato il turno di Pedro Acosta. Oggi, a vedere quel pulsante rosso con la scritta become a rookie, viene da chiedersi chi sarà il prossimo a vincere il primo premio, la Moto3 di una delle squadre più vincenti in griglia.