La MotoGP ha smesso di fare festa la sera da qualche anno, un po’ come fosse un centro storico in cui gli abitanti, ormai di una certa età, chiedono silenzio la sera con una pioggia di telefonate al comando dei vigili. E così una sorta di ordinanza comunale da parte dell’organizzatore ha vietato musica alta fino a tardi, grandi eventi e qualsiasi cosa che possa turbare il sonno dei campioni.
Ad aver esagerato un po’ per tutti pare sia stato il Team RNF di Razlan Razali, che ogni sera dopo il periodo del Covid sparava dalle sue casse musica a volume Tomorrowland anche in un venerdì qualunque con l’hospitality vuota. Così, adesso, chi vuole fare tardi la sera deve entrare in un sottobosco di situazioni più calibrate, inviti a mezza bocca, ricorrenze e chissà quali altre scuse per festeggiare. La regola è dire sempre di sì. D’altronde questo mestiere si fa per la maggior parte del tempo parlando la sera, con un bicchiere in mano e qualche piccola notizia: puoi ascoltare punti di vista diversi dal tuo, idee, notizie, temi interessanti.
Master of Hospitality è un monumento a questo approccio alla notizia, al giornalismo e più in generale alla vita. Sei hospitality si sfidano per produrre il miglior menù del paddock, tutto abbinato a Prosecco DOC sia nei piatti che al calice, con una cena di alto livello in determinati giovedì di gara. A votare i piatti sono giornalisti scelti delle testate più rappresentative in circuito, tra cui - come potrebbe essere altrimenti - noi di MOW. Il contest funziona così: a inizio stagione ogni concorrente consegna una busta chiusa col proprio menù, che verrà giudicato attraverso diversi parametri: l’abbinamento dei piatti col Prosecco, per esempio. Oppure la location, la simpatia del personale e il coinvolgimento dei piloti, che in qualche modo vengono tirati in mezzo. Ogni hospitality registra una sua puntata che finisce in onda su Sky e viene pubblicata da GPOne, che per questo format collaborano da qualche anno. A noi però importa solo di mangiare bene, bere meglio e ascoltare qualche storia. Se dovesse capitarvi di finire nel paddock con la possibilità di mangiare qualcosa, qui c’è qualche appunto su cosa aspettarvi dalle diverse situazioni in rigoroso ordine di comparsa.
1 . Alpinestars (Cena a Le Mans)
La preferita dai giornalisti, anche perché è una delle poche hospitality in cui riesci a mangiare durante i GP in Italia e in Spagna, sempre imballati di gente. Sofia, una vita nel mondo delle corse e un mondiale con Dovizioso, gestisce spazi, orari e ospiti. In Alpinestars, come in buona parte del paddock, a cucinare sono cuochi italiani. I piatti a buffet sono sempre vari, punti extra per le caramelle gommose a buffet e le piadine sempre presenti, pranzo e cena. Per il Master of Hospitality ci viene proposto un menù vegetariano con il solito, grande gol dell’approccio veg: non farti sentire la mancanza della carne. Il tutto è annaffiato di Prosecco. Voti altissimi che avrebbero potuto essere anche più generosi, perché ce ne andiamo con portacarte ricavati da vecchie tute da gara, nello specifico la nostra è una ex Alex Marquez. La votazione però era già chiusa.

2 . Gresini Racing (Cena ad Aragon)
La Gresini Racing ci invita a cena ad Aragon. Questa, di fatto, è una delle hospitality in cui si mangia meglio, motivo per cui spesso e volentieri anche il padre dei fratelli Marquez preferisce sedersi ai tavoli azzurri di Alex piuttosto che a quelli rossi di Marc. A cucinare è la chef Maura Baldelli, la quale a fine serata ci regala anche una salsa prodigiosa, una sorta di riduzione d’aceto. Livello molto alto anche per il cocktail e per il contributo di Fermín Aldeguer, che si è messo a cucinare prima e a presentare il piatto poi. Qui il Prosecco è andato forte: abbiamo imparato moltissimo, specie sulla vita privata dei colleghi, tra cui Renita Vermeulen, sorella di Chris, che oggi lavora per Fox Sports.

3. LCR (Cena al Sachsenring)
Se non ci fosse Johann Zarco la MotoGP perderebbe un bel po’, figurati una cena con lui al Sachsenring dove trovarsi un posto in cui mangiare come Dio comanda è tanto difficile quanto importante. Dalla televisione non sembra e stando ai luoghi comuni sulla Germania è il contrario, eppure ci sono pochi circuiti inospitali come quello tedesco: pioggia a luglio, un paddock diviso a metà e pochi ristoranti nella zona ti fanno domandare più di una volta cosa ti abbia spinto a raggiungere la Sassonia. Ecco perché la cena, battezzata ‘Casa’, è esattamente quello che serviva. Johann passa tutto il tempo al tavolo, mangia con noi, racconta storielle. La qualità del cibo è micidiale e il nome del menù perfetto, il cocktail caricato a Prosecco funziona.

4. Forward Racing (Cena a Brno)
Difficile rendere l’idea. Se Liberty Media volesse raccontare il lato selvaggio della MotoGP le basterebbe una serata con Giovanni Cuzari e sua figlia Martina: dei viveur d’altri tempi, ospitali e appassionati della buona cucina e del buon bere. Pare che le loro presentazioni di inizio stagione superino di gran lunga le feste della Milano Fashion Week, di certo la cena per Master of Hospitality è andata ben oltre le aspettative sotto ogni punto di vista. Ce ne andiamo che le due di notte sono passate da un pezzo e lo facciamo chiedendo un passaggio, guidare sarebbe impossibile. Serate così mettono in moto il paradosso: per metà indimenticabili, per il resto un buco nero.

5 . HRC (Cena a Spielberg)
Due cose vanno dette di questa hospitality: il salto in avanti siderale fatto da cucina e hospitality stessa, roba che riflette e supera i risultati in pista, e il coinvolgimento di Luca Marini. Mangiamo pesce fresco in una sequela di abbinamenti riusciti mentre lui, Luca, si mette dietro al nuovissimo bancone del bar a shakerare cocktail per tutti i presenti per poi fermarsi a chiacchierare. Fino allo scorso anno per entrare in HRC servivano delle ottime ragioni, adesso basta una buona scusa. E si sta bene, la location è tra le più riuscite, i piatti quelli che vorresti ti fossero serviti in una bella serata in coppia.

6. Aprilia (Cena a Barcellona)
Aprilia, che si prende l’ultima cena, mette sul tavolo una giocata mirabolante: le mamme dei piloti ufficiali a cucinare con loro. Conosciamo così Susana e Daniela, rispettivamente madri di Jorge Martín e Marco Bezzecchi. La prima fa la pittrice e porta un piatto di carne, la seconda ci mette davanti del passatelli romagnoli, lo stesso piatto che è stato proposto a Massimo Rivola quando ha visitato casa Bezzecchi per discutere del contratto di Marco, prima della firma. La cena è gustosa, casereccia. Va detto che in Aprilia si mangia (e beve) di gusto anche durante un normale weekend di gara, con una cucina italiana con gradevoli influenze orientali.

In una stagione con Master of Hospitality abbiamo mangiato bene e bevuto meglio. Abbiamo parlato coi piloti, arrangiato un paio di interviste, scoperto qualche segretuccio e avuto prova di qualche differenza filosofica tra le diverse squadre. Se c’è una cosa che vuoi fare, in una MotoGP sempre più austera e attenta, è trovarti a uno di questi tavoli durante il contest, che trasforma le hospitality in un piccolo e meraviglioso carnevale alimentato a Prosecco DOC.

