Prendi una Porsche GT3 bellissima in una livrea magenta, nera e bianca, mettici dentro due piloti d’esperienza e con un curriculum da mezzi fenomeni, contestualizza tutto nel bel mezzo di una fine settimana al Marco Simoncelli World Circuit e, poi, accorgiti che le performance, i cronometri, i piazzamenti e tutte quelle cose lì da corsaioli impenitenti sono niente rispetto alla passione. O, meglio, ne subiscono il dominio. E’ esattamente quello che è successo nel fine settimana speciale vissuto da MOW a Misano, grazie “Sponsorizza PassionI”, il progetto con cui Escort Advisor ha vestito gli abiti di un mecenate che consente a artisti speciali di esprimersi secondo il proprio talento, ma anche inseguendo il proprio sogno. Soprattutto dove c’è di mezzo l’adrenalina. Come nel motorsport, appunto. E inevitabilmente è di passione che si finisce a parlare, proprio mentre quella Porsche scopre i suoi colori pazzeschi e i due piloti che devono farla andare forte cercano la concentrazione per il primo turno di prove. Anche perché uno dei due, Nicholas Risitano, sembrava un ragazzino curioso nonostante una vita intera passata nei grandi palcoscenici delle corse.
“Mi piace – ci racconta – vedere tanti giovani. Sono contento perché credo che educare alla passione significhi anche educare alla serietà, all’impegno, all’attenzione che ci vuole pure mentre ci si diverte o si insegue il desiderio di vittoria. Quello che dico sempre anche da genitore è che non importa che la passione sia quella dei motori, come me, o qualunque altra, ma che se ne abbia una. Ecco perché mi piace da matti il titolo di questo progetto che ha portato i colori di Escort Advisor sulla nostra macchina: la passione è una cosa seria. E avere chi la sostiene e la asseconda è fondamentale. Io ho iniziato a sei o sette anni e da lì il motorsport è stato il centro della mia vita: è costato sicuramente fatica, ma anche tante gioie e esperienze avendo cominciato a girare il mondo quando ero sì e no un adolescente”.
“Io – è l’immediata replica di Gianmarco Ercoli – solo a sentire il racconto di Nicholas ho i brividi, perché è come se rivivessi l’istante in cui, quando avevo anche io sei anni, mio papà mi ha portato per la prima volta a girare con un kart. Ecco, quell’emozione lì, quelle sensazioni lì, anche dopo tanti anni che le corse sono diventate il mio lavoro restano identiche ogni volta che salgo in macchina. Quindi sì, la passione è quella forza che domina la vita senza logorare, ma, anzi, portando sempre a una crescita. E pure a vedere le cose con prospettive differenti: se ci pensi, un automobilista usa il freno per fermarsi, un pilota lo usa per andare più forte”.
La passione come un minimo denominatore per tutti, quindi, dentro una Misano che ha vissuto un altro fine settimana di passione, adrenalina e inevitabile show in un box, il 49, che ha catalizzato l’attenzione di tutti per quelle bandiere di Escort Advisor e per il gran via vai di appassionati, troupe e personaggi noti. A fare gli onori di casa, insieme a Elisa Mazzucchelli e Michael Spampinato, c’era un Davide Valsecchi pronto al switch dal microfono al volante, visto che anche lui, nello stesso fine settimana del National GT a Misano, ha un’auto pronta da far correre (anche se in un’altra categoria). “Io posso solo ringraziare per questa opportunità – ci ha detto nel bel mezzo di una intervista esclusiva in cui abbiamo parlato di tutto davvero (e che pubblicheremo nei prossimi giorni) – il progetto ‘sponsorizza passioni’ è speciale per come nasce, perché muove dalle stesse dinamiche del gusto per la velocità: rispondere a un impulso che deve trasformarsi in impegno e concretezza”.
“Purtroppo – ha aggiunto - il grande limite del motorsport è nei costi e avere realtà che capiscono quanta e quale attrattiva c’è nelle corse significa permettere a tante squadre, tanti ragazzi non solo piloti, di provarci veramente e mettersi in mostra. In questo caso al volante di auto da corsa, ma vale per qualsiasi disciplina. Progetti così, quindi, aiutano a unire mondi, quello dei cronometri e delle performance in pista con quello dell’imprenditoria, coniugando tutto, però, al quotidiano. Ecco, significa mettersi tra la gente. Sembra poco, ma è l’unica chiave possibile per il futuro del motorsport. Anche perché ok la Formula1 e i mega palcoscenici, ma la passione vera si respira ancora in questo tipo di campionati dove chi indossa la tuta e il casco cammina tranquillamente in mezzo al pubblico. Sì, dai, sono contentissimo di essere qui e ho solo un cruccio: due spari con questa Porsche in questa livrea pazzesca me li sarei fatti tantissimo, ma non si può e certe auto meritano piloti che sanno farle andare forte veramente come Nicholas e Gianmarco”.