Come sta Michael Schumacher? Una domanda che sembra dannare tutti gli appassionati di Formula 1, soprattutto i ferraristi, oramai da quasi dieci anni. Vale a dire da quel tragico incidente avvenuto sulle Alpi francesi di Meribel. Una caduta con gli sci dalle conseguenze a dir poco gravi per la salute dell'ex pilota della Ferrari, il quale (per volere della famiglia) si è poi totalmente ritirato a vita privata. Insomma, è quasi un decennio che tutti si domandano quali siano le condizioni attuali del tedesco sette volte campione del mondo. Domande che non hanno mai avuto risposta. La famiglia di Schumi, infatti, ha optato per la massima riservatezza, “è una faccenda privata” aveva detto poco tempo fa il fratello Ralf. Eppure in tutti questi anni qualche dichiarazione (seppur approssimativa) è stata rilasciata. Adesso a parlare è Jean Todt, uno degli amici più stretti di Michael, ex Team Principal di Ferrari ed ex capo della Fia. Il dirigente francese è una delle poche persone che ha accesso alla casa di Schumacher, dove (ha ricordato) “continuiamo a vedere i Gran Premi di F1 in televisione”. Intervistato dal quotidiano sportivo francese L'Équipe, Todt ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo al mito del Cavallino. “Non mi manca - riferendosi proprio a Michael -, con lui ho condiviso molti momenti e sono onorato di poterlo fare ancora. Non mi manca perché lui c’è”, ha dichiarato, per poi precisare: “Ma con questo non voglio dire che ora la sua vita non sia cambiata. Non è quello di prima, quello che tutti ricordano in F1. Non è il Michael che tutti conoscevano. Oggi appare diverso, ma è splendidamente sostenuto dalla moglie Corinna e dai suoi figli, che lo assistono in tutto e per tutto ogni giorno. Sfortunatamente, il destino lo ha colpito dieci anni fa”.
Infine, il ricordo va anche ai magici anni passati insieme in Ferrari. A questo proposito, Todt ha ricordato il sostegno dell’amico quando, nel 1996, la sua carriera in quel di Maranello rischiava di finire di punto in bianco a causa di un licenziamento incombente. “Se parte Todt, me ne vado anche io. Non accetto altre soluzioni”, le parole di Schumi che aiutarono a risolvere la situazione. Le dichiarazioni del francese riguardo la salute del campione di Hürth, che tra pochi giorni compirà cinquantacinque anni, non vanno oltre. Il diktat della famiglia di Schumi sulla riservatezza delle condizioni dell’ex pilota, non permettono altri commenti. Ma nell’intervista rilasciata al giornale d’oltralpe c’è tempo anche per una risposta (al veleno) all’attuale presidente Fia Ben Sulayem, che poco tempo fa aveva aspramente criticato l'operato di Todt quando ricopriva la medesima carica. “Le sue parole non mi hanno sorpreso, sapevo che personaggio fosse” ha commentato il francese, che poi ha ricordato quanto di buono fatto da lui negli anni della presidenza, tra il 2009 e il 2021. “Tutto quello che ho fatto - ha concluso Todt - è sempre stato approvato dal Senato e dal consiglio mondiale”.