L'ingresso di Susie Wolff all'interno della nuova categoria cadetta alla Formula 1 dedicata esclusivamente alle giovani donne, la F1 Academy, sembrava fin dall'inizio indicare il grande interesse nei confronti del progetto e la volontà, da parte della F1 e dei partner della nuova competizione, di dedicare tempo e risorse a un percorso che aprisse concretamente le porte della massima serie a una donna nei prossimi anni, formando pilote nel miglior modo possibile e aiutandole a crescere con l'obiettivo di vedere tornare in F1 per meriti e riconoscimenti e non per una mera questione legata al marketing.
Un progetto che fin da subito è apparso più strutturato rispetto alla W Series, il primo "esperimento" nato in questo senso, che dal 2019 al 2022 ha visto dominare l'inglese Jamie Chadwick salvo poi interrompersi anticipatamente lo scorso anno per mancanza di fondi, con la cancellazione di tre gare, e non ripartire nel 2023. Mentre da una parte quindi non si sa ancora se e come continuerà la W Series, dall'altra la F1 Academy ha preso il via quest'anno con una line up che convince e piace sia agli investitori che agli appassionati: nomi noti come Marta García, Hamda e Amna Al Qubaisi, Bianca Bustamante e molte altre vanno a completare questo schieramento di 15 giovani promesse, seguite nel percorso stagionale da cinque team con tre monoposto a testa.
L'inserimento già a partire dal 2023 di cinque scuderie reali, già presenti nel mondo delle categorie cadette del motorsport e realmente interessate a trovare una giovane donna da seguire nel percorso verso la Formula 3 e la Formula 2, è il primo punto a favore del lavoro svolto da Susie Wolff, managing director della categoria, e da tutto il team.
I punti di domanda sul primo anno
Nel corso dei primi appuntamenti della stagione di lancio della nuova F1 Academy sono però emerse alcune mancanze dal punto di vista strutturale che hanno fatto nascere alcune perplessità sul reale potenziale della serie al femminile. Sicuramente la scelta degli eventi da far coincidere con le gare della classe cadetta, diversi in ogni weekend e quindi non associati sempre agli stessi appuntamenti come la Formula 1 o le categorie minori: dalla NASCAR Whelen Euro Series al DTM passando per il campionato endurance a Monza fino ad arrivare alla F1 ad Austin, dove si concluderà la prima stagione della F1 Academy.
Il secondo punto di domanda sulla categoria però è quello che, in questi mesi, ha fatto sorgere i maggiori dubbi: dopo un grande annuncio, la presenza di nomi importanti e la guida di Susie Wolff, ci si aspettava infatti una copertura televisiva degna di questo nome per la F1 Academy che, al contrario, non è arrivata. Quasi tutto il 2023 infatti non è stato coperto da nessun broadcast e si è quindi rivelato impossibile seguire la stagione delle ragazze come con qualsiasi altro evento motorsportivo: la F1 Academy, nata direttamente dal Formula One Group e quindi da Liberty Media, aveva provato a piazzare la categoria a uno degli emittenti già presenti in Formula 1, ma non era stato trovato un accordo congruo con gli interessi delle due parti, finendo così per lasciare le ragazze senza alcun tipo di copertura televisiva.
Un assurdo per una nuova classe di competizione che si pone proprio l'obiettivo di far conoscere a tutto il mondo il talento, il volto e il nome di queste ragazze, al fine di aiutarle a crescere e spingerle verso la massima serie.
La svolta del 2023
Nelle ultime settimane però è arrivata la svolta definitiva. Susie Wolff e il suo team hanno lavorato silenziosamente, forse rinunciando a un accordo minore per questa stagione ma andandosi a prendere, in vista dei prossimi anni, il miglior posizionamento possibile per far parlare della categoria: pochi giorni fa infatti è stata la stessa Susie ad annunciare che a partire dalla prossima gara e per tutto il prossimo anno la F1 Academy sarà disponibile live e quindi seguibile, da tutti gli appassionati, in diretta televisiva. Non è stato specificato al momento se la trasmissione sarà "solo" su F1TV o se sarà disponibile anche su Sky Sports, ESPN o un altro emittente televisivo, ma resta enorme la portata del cambiamento per l'appena nata F1 Academy.
Ma non è tutto: non è un caso che l'ingresso di un broadcast arrivi proprio ora, poco dopo l'annuncio dell'altra grande novità che coinvolgerà la categoria a partire dal 2024. Il gruppo ha infatti annunciato che dal prossimo anno saranno coinvolti della serie anche i team di Formula 1 che nomineranno una propria pilota e che quindi avranno 10 ragazze con i colori dei team della massima serie schierati in F1 per le altre cinque, trattandosi di un campionato con 15 partecipanti, entreranno nuovi partner non ancora annunciati ma - promettono gli organizzatori - di grande rilevanza. Rimane inoltre la presenza dei cinque team con esperienza nelle formule propedeutiche (Prema, Art GP, Robin Carlin, MP Motorspot e Campos) che continueranno a seguire le giovani in questa esperienza.
Un passo avanti enorme per la serie che, grazie alla presenza diretta di F1 e Liberty Media, si è assicurata i nomi di scuderie come Ferrari, Red Bull e Mercedes, affiancate ai volti di queste giovanissime promesse del motorsport. Un colpo grosso per Susie Wolff che aveva promesso una categoria che aiutasse davvero le donne a trovare la propria strada verso la Formula 1 e non una mera operazione di marketing. E, neanche a dirlo, sembra proprio che stia andando nella giusta direzione.