Pochi test e via in gara, senza stare a pensarci troppo. Sì, la vera notizia bomba della MotoGP non è il mercato piloti, non è Pecco che fa fatica a trovare il feeling con la nuova Desmosedici e non è nemmeno Alex Marquez leader della classifica generale, ma Yamaha che ha definitivamente messo in cantina quel metodo che in passato le ha permesso di dominare per anni nel Motomondiale. E, lasciatecelo dire, che lo stesso Valentino Rossi, nelle ultime stagioni, aveva bollato come, ormai, il grosso limite della casa di Iwata. Ve lo ricordate quando, intorno al 2018, il Dottore cominciava a dire (fino allo sbotto del 2020) che per vincere in MotoGP sarebbe stato necessario osare di più e provare a fare quello che già in Ducati facevano da un pezzo? Ecco, in Yamaha l’hanno definitivamente capito adesso, praticamente sette anni dopo. A Le Mans, infatti, dopo pochi test e un’ultimo check nel lunedì di Jerez, Fabio Quartararo e Alex Rins scenderanno in pista con un nuovo motore. In passato non sarebbe mai accaduto, vista la proverbiale prudenza degli ingegneri giapponesi e l’imperativo di scongiurare ogni possibile problema di affidabilità mandando in gara parti o componenti non testati e ritestati all’infinito.

Adesso l’imperativo categorico è cambiato: tornare a vincere. E, quindi, adottare quel metodo che è tipicamente italiano, anche a costo di prendersi qualche rischio, mettendosi sulla strada già tracciata in particolare da Ducati. Osare per cambiare passo, insomma. Che non significa, sia inteso, andare alla cieca, ma prendersi qualche rischio in più dal punto di vista tecnico. La spinta ulteriore e definitiva verso il cambio di atteggiamento l’ha data probabilmente lo straordinario week end confezionato da Fabio Quartararo a Jerez, in un circuito in cui è stato evidente quanto il grosso limite della M1 fosse la mancanza di un po’ di potenza in più. Una potenza che, per quanto possibile, gli ingegneri giapponesi hanno già trovato nel nuovo motore, tanto che dopo il test del lunedì di Jerez s’è deciso di non aspettare oltre per utilizzarlo in gara. Lo avranno, per ora, solo i due del team ufficiale, ma probabilmente già a Silverstone sarà a disposizione anche per Jack Miller e Miguel Oliveira (che tornerà proprio a Le Mans dopoil lungo infortunio), del Team Pramac. “Dopo il GP di Francia – ha detto Maio Meregalli - il nostro team avrà un test privato a Misano, dove approfondiremo ulteriormente lo sviluppo della moto”.
Si lavora a ritmo sostenuto, quindi, per ridurre ulteriormente il gap dai costruttori europei e anche le indicazioni che arriveranno dal Bugatti Circuit, a prescindere dal risultato, serviranno a capire se la strada presa è o no quella giusta da un punto di vista tecnico. “Le Mans è molto speciale per me – ha detto Fabio Quartararo - è il mio GP di casa e ci saranno tantissimi tifosi a fare il tifo per me. Non importa quante volte l'abbia vissuto; mi viene ancora la pelle d'oca quando cantano l'inno nazionale sulla griglia di partenza. Ma dobbiamo concentrarci sul lavoro che ci aspetta questo fine settimana. I risultati positivi durante il weekend di gara e anche nei test di Jerez hanno dato una bella spinta alla squadra e sono curioso di vedere come si comporterà il nuovo motore a Le Mans”.
Fare bella figura davanti al pubblico di casa e magari provare a togliersi qualche altra soddisfazione, tenendo a mente, però, che il vero obiettivo è crescere dal punto di ista tecnico. Che non significa “sprecare un’altra stagione”, ma mettere le migliori basi possibili per la prossima. Ne è convinto anche Alex Rins. “Testeremo nuovamente i nostri risultati a Le Mans – ha affermato lo spagnolo - Stiamo anche guidando con le nuove specifiche del motore che abbiamo provato per la prima volta durante i test IRTA, quindi questo GP sarà molto importante per raccogliere dati in vista dei test privati di Misano la prossima settimana. Non vedo l'ora che arrivi questo fine settimana. Come a Jerez, l'atmosfera a Le Mans è sempre buona perché i tifosi sono appassionati, quindi questo dà una bella spinta a noi piloti”.