Velocità in francese? Vitesse. Fabio Di Giannantonio non se l’è ricordato, eppure “vitesse” è stato un pezzo del primo nome della prima motocicletta della storia: Vélocipede à Grande Vitesse, brevetto 83691 depositato nel 1869 da Louis-Guillaume Perreaux. Un francese, appunto. E in Francia si svolse anche la prima vera gara della storia tra motociclette, all’interno di un ippodromo. Perché questa premessa? Per spiegare che no, il GP di Francia non è una normale gara del calendario e per provare a raccontare pure perché assistere a un fine settimana di MotoGP al Bugatti Circuit di le Mans è una di quelle cose da fare almeno una volta nella vita. Magari aiutandosi, in mezzo a un pubblico molto simile a quello storico del Mugello, con un Francese migliore di quello di Fabio Di Giannantonio.

Ok, stiamo giocando, ma il Diggia, reduce da una indimenticabile esperienza in giallorosso con Monster, insieme a una Ducati Panigale tutta nera, s’è goduto l’ovazione dell’Olimpico e dei tifosi della sua Roma e ha ancora negli occhi la sbornia emotiva provata. Anche adesso che ha dovuto “togliere il rosso” per lasciare “solo” il giallo del Team Pertamina Enduro VR46, per raggiungere Le Mans. Primo step appena raggiunto il motorhome? Un esame di Francese da dare in pasto ai social, con il 49 che tutto sommato se l’è anche cavata, ma è “caduto” sull’unica parola in cui un pilota di motociclette non dovrebbe mai cadere: “vitesse”. Anzi, proprio per avere “più vitesse”, il Diggia dovrebbe trovare a Le Mans alcune novità sulla sua Desmosedici.
“Arriviamo in Francia – ha detto nelle dichiarazioni che precedono il week end di moto in pista - dopo un bellissimo evento con Monster allo Stadio Olimpico di Roma. Le Mans è una pista storica e bellissima, dove si va forte e ci sono molte frenate. Penso che potremo utilizzare già in Francia le soluzioni che abbiamo provato nei test di Jerez e quindi sono curioso di vedere come andranno gli aggiornamenti. A Le Mans possiamo fare veramente bene, l’anno scorso abbiamo lottato per il podio, poi ci saranno tantissimi fan e moltissima energia. Quindi ci divertiremo”.
Anche dall’altro lato del box, quello con la Desmosedici GP24 di Franco Morbidelli, c’è entusiasmo. Ma c’è pure più cautela nelle dichiarazioni. Perché se il Diggia arriva da una esperienza esaltante all’Olimpico, Franco Morbidelli arriva da giornate in cui ha dovuto faticare non poco, insieme al suo fisioterapista, per superare definitivamente doppio botto fatto a Jerez e, in particolare, la caduta nella gara lunga della domenica che lo ha costretto anche a saltare la giornata di test.
“Le Mans – ha detto l’italobrasiliano - è un’altra gara importante per noi. Stiamo cercando di continuare su questo ritmo e con questa velocità, quindi l’obiettivo è fare un ottimo lavoro. La pista mi piace molto: lo scorso anno ho fatto una bella rimonta nella gara della domenica, perciò sono fiducioso. Quanto alla mia condizione fisica: sto meglio, ma voglio vedere come mi sentirò sulla moto”.