Se a Le Mans dovessimo vedere una intera gara come i primissimi giri di Jerez, Kevin Schwantz si rimangerebbe subito quello che ha detto domenica scorsa a Cremona. Ospite nella paddock del World Superbike, infatti, la leggenda americana s’è lasciata scappare una confidenza: “La MotoGP è diventata un po’ noiosa, quindi sono qui a Cremona per vedere la SBK, che invece offre quasi sempre gare spettacolari”. Più una battuta che un giudizio, sia inteso, da parte dell’immenso Kevin, nel bel mezzo di una giornata tra le derivate di serie e di una intervista rilasciata ai colleghi di SpeedWeek in cui ha pure affermato che sia Toprak Razgatlioglu che Nicolò Bulega potrebbero fare più che bene nella Classe Regina. Battuta o meno, comunque, Kevin Schwantz non ha del tutto torto: la MotoGP è diventata un po’ noiosa. E’ così da qualche tempo e, più precisamente, da quando l’evoluzione delle moto ha fatto sì che il talento dei piloti emergesse un po’ di meno.

“Oggi – ha aggiunto l’americano – le moto sono un po’ più indulgenti rispetto ai miei tempi, ma sono anche molto più potenti e veloci. Credo sia tutto più faticoso ora a livello fisico”. Differenze che giustamente ci sono, visto che un mondiale fatto con i prototipi si porta dietro per sua natura anche il dovere dell’innovazione. Schwantz lo sa e non sta lì a fare il passatista, anche se ammette di pensare quello che forse pensano in tanti: un po’ di bagarre in più non guasterebbe. Non se ne è vista molta fin qui, nonostante mondiali combattuti fino all’ultimo GP di stagione, ma due settimane fa a Jerez sono bastati un paio di giri per capire che forse le cose stanno cambiando. Ora, però, il “dovere di dare torto a Kevin Schwantz” possono sentirselo sulle spalle solo in due: Marc Marquez e Pecco Bagnaia. Sono loro che guidano le migliori moto e saranno loro, verosimilmente, a giocarsi il titolo. Sfiducia in Alex Marquez? No, ma tra il GP di Spagna e quello di Francia ci sono stati i test di Jerez e adesso cominceranno a vedersi le differenze tecniche tra la “vecchia Desmosedici” guidata dal più piccolo dei fratelli di Cervera e la nuova guidata dai due del Team Lenovo.

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Proprio Pecco Bagnaia, nelle dichiarazioni che precedono il fine settimana di gara, ha parlato delle parti provate nel test. “Nel test di Jerez – ha affermato il vicecampione del mondo -ho fatto dei passi in avanti e provato alcune soluzioni che riporteremo anche qui in Francia e che potranno farci essere più competitivi”. Il resto dovrà farlo quel feeling che Bagnaia non riesce ancora a trovare, ma che è migliore rispetto alle primissime gare della stagione, come ha dimostrato anche il duello ingaggiato proprio con Marc Marquez al GP di Spagna prima che il 93 commettesse l’errore che gli è costato la dodicesima piazza finale.
“A Jerez sono stato solido nella Sprint – ha aggiunto Pecco - mentre in gara mi sono mancati i sorpassi, ma abbiamo raccolto un doppio terzo posto e tanti punti. Ora c’è Le Mans, nonostante meteo e temperature è una pista che mi piace da sempre e che ben si adatta alla Ducati”. Meteo e temperature che rappresentano “l’unica preoccupazione”, invece, per quel Marc Marquez che a Le Mans ha vinto per l’ultima volta nel 2019, quando guidava una Honda che sembrava imbattibile e prima che iniziasse il suo calvario. “Sono contento di tornare al lavoro – ha detto il 93 - Le Mans nelle ultime stagioni è stata una pista particolarmente amica di Ducati e lo scorso anno ho centrato qui un podio. A Jerez abbiamo fatto molto nella giornata di test: non so cosa porteremo esattamente qui, ma sono positivo. È stato un weekend buono, peccato per la caduta di domenica. Meteo e temperature qui in Francia possono essere un fattore decisivo per la gara”.
