"La Formula 1 è a Imola, in Italia, che cosa c'entra il funerale del Principe Filippo?" Questa è solo una delle tante critiche comparse, a partire da ieri, sull'account ufficiale della Formula 1. Tra Twitter, Instagram e Facebook si è scatenata una vera e propria protesta online contro la decisione da parte di Liberty Media di modificare, in via del tutto eccezionale, gli orari di gran parte del fine settimana di gara.
Il motivo? Evitare la concomitanza con i funerali del Principe Filippo nel Regno Unito. Scelta che ha scatenato le proteste sui social perché, oltre alla sessione di qualifiche del sabato, a catena sono state modificate anche le FP del venerdì e del sabato mattina.
In molti si sono chiesti, protestando sui social, perché la Federazione abbia deciso di modificare un evento internazionale al fine di non interrompere una celebrazione che non riguarda il paese ospitante del fine settimana di gara, l'Italia, o la nazione proprietaria del circus che, nel caso di Liberty Media, è l'America.
Domanda retorica per molti, considerando che la Formula 1 è da sempre legata al mondo anglosassone con 7 scuderie su 10 con sede operativa in Gran Bretagna. Non è inglese quindi, la Formula 1, ma all'Inghilterra deve molto, se non tutto.
E quello del Principe Filippo non è da considerarsi neanche un caso unico perché già in passato l'Italia fu palcoscenico di un altro fine settimana di lutto per il popolo britannico, con Monza 1997, in cui si osservò un minuto di silenzio per la scomparsa di Lady Diana. Momento di raccoglimento che andrà in scena anche a Imola, prima dell'inizio del GP di domenica.
Rispetto per un paese, e per un popolo, a cui il circus è profondamente legato, ma che tanti sembrano non aver compreso o, peggio, letto come una genuflessione politica di FIA e Liberty Media nei confronti di un mondo che poco ha a che fare con la Formula 1.
La polemica non si placa ma la decisione ormai è presa: i nuovi orari sono stati confermati e il minuto di silenzio si farà. Con buona pace di chi ancora si sta chiedendo che cosa c'entri il Principe Filippo con la Formula 1.