L'instabilità finanziaria del mondo delle criptovalute sta spaventando chi, nel mondo del denaro virtuale, si è gettato a capofitto e con entusiasmo. La Formula 1 non fa sicuramente eccezione, dato che nelle ultime stagioni gli sponsor collegati a società leader nel settore NFT sono spuntati in modo esponenziale su circuiti e vetture della massima espressione delle quattro ruote. Una presenza simile a quella degli sponsor di tabacco in Formula 1 prima del "vietato fumare" imposto dalla FIA nel 2007. I marchi di sigarette nel 2018 sono tornati a riempire le fiancate delle monoposto solamente grazie ad alcuni escamotage utilizzati dalle scuderie in questione ("Mission Winnow" sulla Ferrari per mascherare Marlboro e "A Better Tomorrow" sulla McLaren per oscurare il logo della British American Tobacco) . Tornando alle criptovalute, basti pensare che oggi Crypto.com è Global partner della Formula 1 e nel 2022 è stato anche title sponsor della prima edizione del Gran Premio di Miami. Inoltre quasi tutte le attuali vetture di Formula 1 portano sulle rispettive scocche marchi esponenti del mondo sempre più incerto e volubile delle valute virtuali.
Se Aston Martin si è legata alla stessa Crypto.com, Ferrari ha stretto una partnership con Velas, Alpine con Binance, Red Bull con Bybit, Alfa Romeo con Floki, Alpha Tauri con Fantom, McLaren con Tezos e Mercedes con FTX. Restano escluse solamente Haas e Williams dal discorso. Proprio il recente crollo di FTX - una delle pricipali borse per lo scambio di criptovalute - ha trasformato in serio e concreto concreto un allarme che ultimamente aleggiava nel paddock della Formula 1, già parzialmente scosso dalle notizie delle difficoltà finanziare di Crypto.com. La Mercedes è stata la prima squadra rimasta colpita dall'instabilità del mercato delle valute virtuali e Toto Wolff - team principal della scuderia tedesca - ha denunciato la situazione, mettendo in guardia tutti gli altri addetti ai lavori: "Ogni squadra ha sponsor di questo tipo, così come anche l’organizzazione della Formula 1. Se ci fosse un crollo totale delle criptovalute tutti ne sarebbero colpiti. FTX era considerata una società solida. Il loro fallimento è un enorme danno non solo per noi ma per l’intero settore delle criptovalute. Questo tracollo, con un deficit di 8 miliardi di dollari, dimostra quanto sia incontrollato l’intero settore".