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Cosa è successo alla Mercedes in Texas? Tra incidenti, pezzi di ricambio finiti e tensione, Russell centra comunque la zona punti

  • di Alice Cecchi Alice Cecchi

22 ottobre 2024

Cosa è successo alla Mercedes in Texas? Tra incidenti, pezzi di ricambio finiti e tensione, Russell centra comunque la zona punti
Chi non sorride dopo il round americano della Formula 1 è sicuramente la Mercedes, che ad Austin è stata protagonista di un saliscendi di emozioni. Dalla prima fila in qualifica Sprint per George Russell, all’incidente del sabato del britannico che lo ha costretto alla rimonta della gara, passando per l’errore di Lewis Hamilton. Ecco cos’è successo

di Alice Cecchi Alice Cecchi

Ricco di colpi di scena come non lo era da un po’, il Gran Premio degli Stati Uniti ne ha viste succedere di tutti i colori e, sfortunatamente, la Mercedes è stata una delle più grandi protagoniste in negativo. Infatti, in un weekend dove la scuderia di Brackley poteva ottenere un buon risultato, tra errori e difficoltà varie tutto ciò che è riuscita a riportare a casa è stata una sesta posizione grazie alla rimonta di George Russell, partito dalla pit lane dopo un brutto incidente avvenuto in qualifica. Anche se, il giorno prima, aveva dimostrato di avere il passo per stare in prima fila, agguantando la seconda posizione della griglia della gara Sprint, con il format “corto” del weekend ritornato proprio sul circuito americano. Lewis Hamilton invece è stato vittima di un incidente durante la gara domenicale, vanificando quindi ogni risultato possibile. Ma com’è stato possibile vedere un fine settimana così altalenante? 

Se tutto fosse andato liscio come la sessione di qualifica del venerdì, il box della Mercedes sarebbe stato pieno di sorrisi una volta finito il weekend. Infatti, tutto è cominciato con una grandiosa prestazione da parte delle frecce d’argento, vista la seconda posizione guadagnata da George Russell e dalla settima di Lewis Hamilton, tradottasi poi in una quinta e sesta posizione rispettivamente una volta sotto la bandiera a scacchi. Con un risultato del genere, l’antipasto del weekend sembrava promettere molto bene, nonostante il passo gara un po’ più debole rispetto a quello di Ferrari, Red Bull e McLaren. Invece, il primo colpo basso per la squadra di Toto Wolff è arrivato durante le qualifiche del sabato: Hamilton è stato eliminato durante il Q1, mentre George Russell è andato ad impattare nelle barriere durante gli ultimi minuti della sessione. Un colpo di scena critico, che ha significato anche un bel problema per la ricerca dei pezzi di ricambio, visti gli aggiornamenti portati in Texas, non mantenuti poi sulla vettura del britannico che è tornato alla vecchia configurazione. 

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Partito quindi dalla pit lane, il pilota Mercedes aveva come obiettivo la rimonta, non semplice viste le prestazioni dimostrate da tutti i team nel weekend, ma possibile se la vettura si fosse rivelata comunque veloce. Missione compiuta però, perché Russell è riuscito a concludere sesto, rimediando all’errore del sabato in maniera perfetta: “alla fine è stata la gara che sognavo, abbiamo allungato lo stint e stringendo i denti siamo riusciti a raccogliere comunque un buon risultato” ha detto il britannico, che è stato anche impegnato in una lunga lotta con Checo Perez per la posizione, conquistata dopo un paio di sportellate che hanno riportato fuori la natura di Russell. “Sono soddisfatto di come è andata oggi. Non potevamo sapere cosa ci avrebbe riservato la gara in termini di possibilità e partivamo comunque dalla pit lane. Adesso dobbiamo analizzare cosa è andato storto in generale, perché la vettura fa ancora la difficile ogni tanto” ha aggiunto il pilota Mercedes. “Prima degli incidenti credevo potessimo lottare per il podio, ciò dimostra che dobbiamo ancora lavorare molto. Cercheremo di farlo per arrivare bene in Messico settimana prossima” ha concluso.

A Lewis Hamilton invece è andata peggio rispetto che al suo compagno di squadra: “pensavo che la gara sarebbe stata positiva, perché ero anche partito molto bene. Invece sono finito in ghiaia; è stato tutto molto strano, perché non stavo nemmeno spingendo” ha spiegato il sette volte campione del mondo, che dopo nemmeno dieci giri ha dovuto ritirare la sua vettura. “La vettura ha iniziato a rimbalzare e ho perso il posteriore. Poi mi sono ritrovato in ghiaia e ho capito che era finita. C’era del vento, ma non pensiamo sia dovuto solo a quello, anche perché anche George ha avuto una dinamica simile nel suo incidente” ha aggiunto Hamilton, che era incredulo una volta sceso dalla sua vettura. “Per il Gran Premio del Messico cercheremo di rimediare e di capire cosa è andato storto, mi dispiace molto per tutta la squadra perché guardando anche la gara di Russell era chiaro potessimo fare bene” ha concluso il britannico.

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In soccorso della sua squadra è arrivato anche Toto Wolff ai microfoni dei giornalisti una volta finita la gara: “l’incidente di Lewis non lo vede colpevole al 100%, dobbiamo capire cos’è successo, perché è impossibile che sia stato un errore dal momento in cui non stava nemmeno spingendo” ha detto il team principal. Il prossimo weekend in Messico sarà cruciale per la squadra, che dovrà rimettersi in sesto per provare a tornare davanti come nella giornata di venerdì: con loro all’Autodromo Hermanos Rodriguez ci sarà anche Kimi Antonelli, il giovane talento italiano che scenderà in pista durante le FP1. Ricominciare la stagione dopo una pausa di un mese così non è semplice, ma se c’è una squadra che ha sempre dimostrato di saper rinascere dalle proprie ceneri è proprio quella della stella a tre punte. 

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