Luca Marini sorride sornione. No, non è solo perché da pochissimi giorni è diventato babbo della piccola Angelina, ma anche perché a Phillip Island ha avuto il segnale che aspettava. L’italiano, infatti, dice ormai da settimane che la Honda comincia finalmente a sembrare una moto competitiva e sul tracciato australiano ne ha avuto la riprova, anche se la classifica lo ha visto chiudere al quattordicesimo posto. “Ho dovuto girare da solo, senza scie, altrimenti penso che avrei potuto fare la gara con Zarco e Quartararo. Ma sono contento al di là dell’episodio in partenza”.
L’episodio a cui fa riferimento è il pattinamento con conseguente sbandata di Marc Marquez che, rimasto indietro, s’è trovato sulla strada proprio del pilota italiano come ha raccontato lo stesso 93 (qui il link). “All'inizio della gara non sono stato fortunato – ha spiegato Marini - Quando ha avuto la sua partenza difficile, Marc Marquez mi ha spinto sul cordolo. Questa cosa mi ha fatto perdere qualche posizione nelle prime tre curve. Poi abbiamo avuto problemi qualche problema di troppo con il lato sinistro della gomma: ci sono voluti molti giri per portarla in temperatura. Avremmo potuto essere più competitivi, perché i segnali erano molto buoni, ma sono comunque molto contento di questo fine settimana. E’ stata una gara incredibile, il ritmo era altissimo e le condizioni con il sole erano molto buone. Ho potuto godermi anche l’ambiente fantastico di Phillip Island”.
Risultato a parte e momento familiare indimenticabile, quindi, il finale di stagione per Marini sembra annunciarsi molto meno amaro e avaro di risultati, con il pilota italiano che conferma quanto detto anche da Johann Zarco: “Dobbiamo essere contenti di dove siamo arrivati. Il feeling con la moto è stato uno dei migliori di questa stagione. Dobbiamo continuare a lavorare con la stessa intensità di sempre e capire meglio come possiamo far performare più velocemente la gomma posteriore: questo è stato il nostro problema più grande dall’inizio della stagione”.
E’ chiaro che il lavoro da fare è ancora tantissimo, così come è chiaro prima di tutti agli stessi piloti della Honda, che più il gap da colmare diventa sottile e più c’è da lavorare. Però vedere che quelli davanti non sono più così distanti aiuta e contribuisce a tenere alto il morale dopo una annata di sofferenza. L’impressione, anche a giudicare da quanto affermato dagli altri piloti Honda, è che la strada intrapresa possa essere davvero quella giusta. “Ora puntiamo solo a lavorare e finire il campionato nella migliore maniera possibile, magari sempre in zona punti – ha concluso il neo papà – A Valencia poi comincerà il nuovo anno, anche se non mi aspetto rivoluzioni tecniche, vediamo se e eventualmente quando arriverà un motore nuovo”.