“Prima sembrava giocassimo proprio in un’altra categoria, adesso siamo lì”. Sono parole di Johann Zarco dopo il GP d’Australia. Il francese ha chiuso al dodicesimo posto, ma con uno svantaggio dal primo inferiore rispetto a quanto accadeva qualche mese fa. E questo sembra bastargli per dirsi ottimista sul lavoro che Honda sta facendo per cercare di onorare un po’ di più quel che resta del 2024 e pianificare il 2025. Ok, è ancora lontanissimo dai risultati fatti negli anni in sella alla Ducati, ma per la prima volta ha Phillip Island ha avuto la percezione di poter bagarrare con gli umani. Con gli umani, appunto, mentre i disumani, ossia Marc Marquez e Jorge Martin, l’hanno letteralmente sconvolto.
“Hanno imposto un ritmo impressionante - ha detto - Non potevo credere a quello che vedevo sul dashboard della mia moto”. Non poteva crederci per ciò che facevano quelli davanti e non poteva crederci nemmeno per quello che la sua Honda gli stava permettendo. Sì, perché il ritmo tenuto dal francese non è stato male: “abbiamo fatto quasi tutta la gara sotto la soglia dell'1'29. Ho messo tutta la mia concentrazione nel ripetere ogni giro le stesse identiche cose e sono rimasto con i ragazzi davanti a me”.
Honda, insomma, sta tornando, con il francese di LCR che, dopo una stagione passata a soffrire, sembra meno pentito della scelta fatta alla fine della scorsa stagione, quando ha salutato Ducati – che gli garantiva un contratto di un solo anno – per la Honda della squadra italiana. Certo, qualcosa manca ancora, ma Zarco sembra voler mettere l’accento sulla crescita che ha riscontrato. “Facciamo ancora un po’ di fatica con maneggevolezza e trazione – ha spiegato – la moto ha ancora questo limite per me: non riesco a farla girare come voglio e controllare la trazione. Ma bisogna ricordare che qualche mese fa sembrava che non giocassimo nella stessa categoria degli altri e oggi invece abbiamo battagliato con loro. Siamo di nuovo in corsa”.
Qualcosa che Zarco considera una certezza e che già da qualche tempo afferma anche Luca Marini, mentre Johann Mir ha ancora l’aria del pilota disperato che vorrebbe solo poter cambiare aria. Fa parte anche questo della confusione che c’è nel box del marchio che ha vinto più di tutti nella storia recente della MotoGP e che adesso si ritrova dentro una crisi senza precedenti. Una crisi della quale, però, comincia a vedersi la fine in attesa del vero e proprio inizio delle rivoluzione, quando da Aprilia arriverà Romano Albesiano.