Una pista iconica, che di storia della Formula 1 ne ha vista tanta e che si augura di poterne vedere altrettanta, quella di Monza, chiusa da gennaio fino a qualche settimana fa per dei lavori di ammodernamento. Per conoscere i cambiamenti del tracciato, che è stato riasfaltato in tutta la sua lunghezza, allargato in alcuni punti e di cui i cordoli sono stati cambiati in parecchie curve, noi avevamo parlato con Leonardo Colavita, pilota di GT che ha girato su Monza nel primo giorno di test disponibile, ma dopo la prima giornata di azione ormai conclusa è il momento di ascoltare le parole dei piloti di Formula 1, che sono i primi ad inaugurare il tracciato con un weekend di gara.
Il più severo di tutti, ancor prima dell’inizio del weekend, è stato George Russell: “Le modifiche fatte a questo circuito non ostacolano né aiutano le gare, semplicemente rendono la pista meno piacevole da guidare per noi piloti” ha detto il britannico. “E i piloti molto spesso sono gli ultimi a scoprire quando le piste cambiano e penso sia un peccato, perché per me i circuiti così vecchia scuola per me andrebbero preservati. I cordoli dell’Ascari prima erano molto particolari, con una specie di canale di scolo dove si poteva incastrare perfettamente la ruota, era meraviglioso. Ora è tutto piatto e semplicemente tutti potranno tagliare” ha commentato il pilota della Mercedes, che sembra il più scontento di questa “nuova Monza”.
A fargli eco, la coppia del Visa CashAPP RB, con Daniel Ricciardo e Yuki Tsunoda un po’ scettici nei confronti di questi cambiamenti. “L’unico circuito dove hanno chiesto consiglio a noi piloti è quello di Montreal, in Canada, e infatti siamo tutti sempre felici di guidarci. Se ci mettessero dei cordoli piatti come quelli di Monza, posso assicurarvi che nessuno uscirebbe dalla macchina col sorriso” ha detto l’australiano. “Se ci chiedessero la nostra opinione, senza doverla poi seguire come un ordine, secondo me risparmierebbero un sacco di soldi” ha continuato Ricciardo. “Positivo o negativo che sia, credo che Monza un po’ della sua natura l’abbia persa, perché adesso è una pista piatta” ha detto invece Tsunoda. “Poi per ogni tipo di vettura sarà diverso, perché ad esempio l’approccio dell’Ascari sarà differente per noi rispetto magari alle vetture a ruote coperte. Bisognerà vedere per bene” ha concluso il giapponese.
Che poi, nello specifico non si tratta di grandissimi cambiamenti, anzi, sono quasi delle piccolezze. Ma questi piccoli dettagli rischiano di far cambiare l’approccio a tutto il giro intero, soprattutto per via dell’asfalto che sì, ha dimostrato di avere grip, ma che è ancora un po’ scivoloso perché deve essere gommato. Kevin Magnussen ha commentato questo particolare: “Amo questa pista perché penso che faccia uscire la vera natura della Formula 1. Quindi spero che nonostante gli aggiustamenti sia ancora la Monza che abbiamo sempre conosciuto, perché a volte anche se i cambiamenti sono minimi rischiano di cambiare interamente il circuito” ha detto il pilota della Haas. Chi, fin da subito, ha fatto in generale da portavoce per i piloti è Alex Wurz, il presidente del GPDA, il consiglio dei piloti per farla semplice, che ha raccontato a Motorsport.com delle discussioni subito iniziate sul gruppo Whatsapp dei piloti.
“Ne abbiamo parlato fin da subito su Whatsapp, perché la paura di trovare una Monza diversa al 100% c’è stata. Anche se non ci ho guidato, credo che l’approccio all’Ascari dovrà essere estremamente preciso e se fossi stato un track designer non avrei accettato dei soldi per fare queste modifiche, perché non vedo quale fosse il problema” ha detto l’ex pilota di Formula 1. Sembra infatti che il problema di sottofondo ma principale, sia che i cambiamenti sono stati fatti senza la diretta consulenza dei piloti di Formula 1, che si sono trovati a imparare a guidare su dei cambiamenti che non condividono al 100%. Il weekend è ancora lungo e solo domenica si potrà avere un verdetto finale sul caso.