E’ successo di tutto e più che pilotesse andrebbero chiamate guerriere. La prima del mondiale femminile al Marco Simoncelli World Circuit è cominciata con un grande spavento che ha letteralmente fatto calare il gelo nel paddock. Perché Mia Rusthen è stata protagonista di un botto assurdo alla Curva16, finendo dritta sulla ghiaia e restando a terra senza dare segni di vita. Immediata l’interruzione della corsa per consentire i soccorsi in pista, con la pilotessa norvegese che è stata trasferita al Bufalini di Cesena. “Politrauma” – dice il referto medico diramato nel primissimo pomeriggio, con poche notizie in più anche dentro la sala stampa: è stata stabilizzata, la prognosi è riservata”. Non dovrebbe essere, comunque, in pericolo di vita.
Nelle corse, comunque, lo spettacolo deve andare avanti sempre e comunque e così la prima gara del mondiale femminile è stata spostata al pomeriggio, con soli cinque giri da fare e posizioni di partenza invariate rispetto alle qualifiche. Al semaforo verde, però, è stata ancora bandiera rossa. Jessica Howden, infatti, è stata protagonista di un’altra brutta caduta in Curva2.
Procedura di partenza da rifare, quindi, e tutte di nuovo dietro il semaforo. Colpi di scena finiti? No, perché una delle protagoniste è finita a muro subito dopo lo start, ma questa volta senza alcuna conseguenza fisica, vista la velocità ridotta in quel punto della pista e a pochi secondi dalla partenza. Il resto? Il resto è stata gara vera, con sportellate tutt’altro che delicate e la prevedibile bagarre in testa tra Ana Carrasco e Maria Herrera, le due che possono vantare una carriera di maggiori successi tra tutte quelle in gara.
A spuntarla, alla fine, è stata la Herrera, con la sua Yamaha R7 (le moto sono uguali per tutte) con il 6 sul cupolino, resistendo di prepotenza a un attacco nell’ultimo giro della Carrasco e rischiando di far finire anzitempo la gara per entrambe. Terzo gradino del podio per Sara Sanchez, mentre appena giù dal podio è riuscita a mettere le ruote l’italiana Roberta Ponziani.