La mette dove vuole, scomposta in ogni modo e non c'è verso per nessuno di mettere le ruote davanti a quelle della sua BMW. Il Marco Simoncelli World Circuit di Misano Adriati è il regno della Ducati, ma il re indiscusso in questo sabato romagnolo è stato Toprak Razgatlioglu che, ancora una volta, ha fatto sembrare la sua BMW come la più performante delle motociclette in griglia. Chi ha provato a contrastarlo, ma solo nei giri iniziali, è stato un Remy Gardner partito carichissimo, ma poi costretto a arrendersi al turco prima e poi alle Ducati Panigale di Alvato Bautista e Nicolò Bulega.
Sono stati proprio i due ducatisti a bagarrare per giocarsi la piazza alle spalle del pilota turco, con Bulega che dopo qualche giro in cui sembrava non avere piena confidenza sulla moto è riuscito a trovare la necessaria costanza e a assicurarsi il secondo gradino del podio. La classifica mondiale, adesso, dice che Toprak Razgatlioglu comanda con 142 punti, seguito da Bautista con 139 punti e dallo stesso Bulega con 129. Lotta apertissima, dunque, e premesse da paura per la domenica di una Misano che quest'anno ha ritrovato il pubblico della Superbike di una volta, grazie anche a una politica di costi contenuti dei biglietti. Un tema, questo, per cui ci sarà spazio. Mentre oggi è di quello che ha detto la pista che c'è da parlare. "Essere in cima alla classifica con questa moto e in questo momento del campionato - ha detto Toprak in sala stampa - è qualcosa di incredibile. Però domani ci sono altre due gare e voglio vincerle entrambe, qui le voglio tutte e tre, l'ho già detto. E' importante tenere distanti Alvaro e Nicolò".
I due della Ducati ufficiale hanno fatto i conti con qualche problema di troppo e, paradossalmente, sono finiti per ostacolarsi. "Ero più veloce di Alvaro - ha raccontato Bulega - Però non volevo rovinare la mia e la sua gara con un sorpasso azzardato e sono rimasto lì a aspettare che lasciasse un minimo spazio, ma chiudeva tutto alla grande e quando sono riuscito a superarlo Toprak era già troppo distante. E' un secondo posto che mi rende felice, però, perchè se a inizio stagione mi avessero detto che sarei finito secondo a Misano ci avrei messo cento firme". Meno soddisfatto, ma comunque contento per un podio che significa punti importanti è proprio il campione del mondo in carica, che continua a chiedere a Ducati una Panigale rivoluzionata, visto che adesso BMW è praticamente arrivata. E gli altri?
Andrea Iannone ha chiuso al settimo posto, finendo quindi al parco chiuso come primo degli indipendenti. Mentre Danilo Petrucci, che i denti non li può stringere fisicamente, ha compiuto un mezzo miracolo passando nono sotto la bandiera a scacchi. E trovando l'abbraccio di tutto il Team Barni dopo che ieri, e anche questa mattina, aveva seriamente pensato di arrendersi al dolore e non provarci nemmeno. Un nono posto che vale almeno quanto una vittoria per il ternano e che racconta, ancora una volta, una Superbike che sarà pure considerata un campionato minore, ma che è fatta ogni santo fine settimana di storie potentissime.
La storia triste, e anche breve, è stata, in questo sabato di Misano, quella di Jonny rea, caduto con la sua Yamaha nei primissimi giri e costretto a guardare il resto di Gara1 dal centro medico. E' possibile, stando alle indiscrezioni che circolano, che domani possa essere costretto a rinunciare a schierarsi in griglia.