Italia Albania è l’inizio dei nostri Europei. Siamo solo nella fase a gironi, ma è il primo vero banco di prova per il ct Luciano Spalletti, che presumibilmente come formazione sceglierà un ibrido tra il 3-4-2-1 e il 4-3-2-1 con Scamacca come unica punta centrale. A servirlo ci saranno Chiesa e Pellegrini, mentre a difendere la "roccaforte" difesa da Donnarumma avremo Di Lorenzo, Calafiori, Bastoni e Dimarco. Un debutto non semplice soprattutto dal punto di vista mentale: dopo la vittoria degli Europei 2021 c’è stata la mancata qualificazione ai mondiali e il cambio di tecnico da Roberto Mancini al tecnico di Certaldo. La partita però non si giocherà solo sul prato verde del Dortmund, bensì anche ai microfoni. Per chi non sarà allo stadio, la scelta sarà tra Sky e Rai. Cioè tra la storica coppia Fabio Caressa e Beppe Bergomi e quella formata da Alberto Rimedio e Antonio Di Gennaro. Quale sceglierà il pubblico da casa?
Di Caressa e Bergomi ricordiamo la storica frase “andiamo a Berlino”, le telecronache che ci hanno portato sul tetto del mondo in modo inaspettato con gli uomini guidati da Marcello Lippi nello storico mondiale vinto nel 2006 in Germania. Germania che ritorna, perché, anche quest’anno gli europei si giocheranno lì. Sarà un caso? Noi italiani in fondo siamo scaramantici, quindi, perché non speraci? Fabio e Beppe sono la coppia pop del nostro calcio, con cui la generazione dei trentenni è cresciuta. Sono infatti per loro ormai 25 anni di matrimonio lavorativo, sono stati i primi a rendere virali determinate frasi che li hanno resi anche dei meme viventi. Dei due, Caressa è il più bersagliato sui social, soprattutto per le sue previsioni (a volte sbagliate), in cui coraggiosamente si addentra prima dell’inizio del campionato. Ha coniato il termine “cartellino arancione”, quando il fallo viene sanzionato con il giallo ma meriterebbe di peggio. È l’uomo de “l’arbitro manda a bere tutti un tè caldo”, la frase che, anche in piena estate, gli sentiamo pronunciare alla fine del primo tempo. Bergomi, invece, lo sentiamo dire spesso “hai ragione Fabio, hai ragione”. La "spalla" perfetta, che quasi mai lo contraddice in diretta e con cui c’è un feeling clamoroso. Insomma, l’accoppiata che, per gli abbonati di Sky vediamo anche la domenica sera nel post-partita: “Il Club”, seguito dal “senza giacca”, in cui Caressa conduce con vari volti noti del mondo del calcio a commentare la giornata di serie A, tra interviste, errori arbitrali, commenti tecnici e analisi del Var.
L’offerta Rai, invece, in telecronaca avrà Rimedio e Di Gennaro dallo stile sicuramente più classico e formale rispetto ai due volti Sky. I tifosi dell'Inter non avranno sicuramente dimenticato il fuorionda di sei anni fa, in cui Di Gennaro (che ha commentato per la Rai la sconfitta dell'Inter contro il Tottenham in Champions), quando il risultato era ancora sullo 0-0, pensando di non essere ascoltato, ha commentato "che squadraccia", riferendosi alla formazione di Spalletti. Alberto Rimedio è il telecronista della Nazionale per la Rai, nonché l’uomo della “telecronaca perduta” della finale a Wembley a causa Covid. Molto più propenso a dichiarazioni forti rispetto a Di Gennaro, di recente aveva parlato dell’attuale Nazionale affermando: “Manca la scintilla. C’è molta applicazione rispetto alle richieste del ct, ma questa applicazione mi sembra ancora abbastanza scolastica. Non può esserci la necessaria brillantezza, ma può subentrare uno stimolo dal punto di vista psicologico”. Non è la prima volta che lui e Di Gennaro parlano di aspetto mentale, parola che nell’ultimo periodo viene usata molto di più nel calcio, cercando di dare una lettura che vada al di là della sola e pura tattica, dei soli schemi che poi spesso, come si suol dire, “saltano a gara in corso”. Due canali e due stili diametralmente opposti, ma chi sceglierà il pubblico italiano? Una telecronaca un po’ più classica, non eccessivamente protagonista, come quella che fornisce la Rai? O la frenesia e l’imprevedibilità dell’accoppiata di Sky?