Difficile che uno nato nel 1979 e con una bacheca che conta ben sei titoli mondiali di MotoGP, nove in totale se si contano anche quelli conquistati nelle altre classi, possa essere considerato un debuttante; soprattutto quando si parla di un mito del calibro di Valentino Rossi. Uno sportivo che di certo non ha bisogno di presentazioni, forse la stella più grande che il motorsport italiano (e non solo) abbia avuto, eppure questa volta torna a essere una matricola per un’occasione veramente speciale. Il Dottore, come viene chiamato dai suoi fan, infatti correrà per la prima volta nella sua carriera nella celebre 24 Ore di Le Mans, una gara iconica e diventata celebre anche per alcuni film indimenticabili, come quello del 1970 con Steve McQueen come protagonista. Anzi, a dirla tutta, usando le parole di Valentino, si tratta addirittura della “gara più famosa del mondo”. Ma dopo questi elogi fatti da una delle leggende più grandi delle due ruote, la domanda sorge spontanea: ma è meglio la 24 Ore o la MotoGP? Ecco la versione di Rossi…
A poche ore dal debutto sul circuito francese, Valentino ha risposto a qualche domanda del giornalista Paolo Ianieri de La Gazzetta dello Sport, in cui ha dato libero sfogo alla sua emozione. “Era uno dei miei sogni venire qui da quando ho iniziato a correre in macchina, esserci arrivato è già un successo”, ha dichiarato. Il Dottore, dunque, durante la lunga corsa si alternerà al volante della Bmw M4 del team Wrt con Maxime Martin e Amhad Al Harthy, la loro vettura partirà dal cinquantunesimo posto assoluto. “Dovrebbe partire Maxime mentre io – ha rivelato Valentino – se il piano non cambia, dovrei fare il mio primo turno verso le 20, per poi guidare ancora di notte e al mattino”. Ma sul confronto Le Mans - MotoGP? Nelle parole del pilota italiano, forse inavvertitamente, più volte viene a galla questa sfida tra competizioni. In prima battuta Rossi mette a confronto il pubblico delle gare, e, dice, “rispetto alla MotoGP, dove viene già tantissima gente, (a Le Mans, ndr) ce n’è ancora di più. È proprio figo”. Poi passa alla gara effettiva: “Rispetto alla MotoGP – ripete il Dottore – in queste gare si fa molta più fatica a capire il livello, tutti si nascondono ed è più difficile capire chi spinge. Sulla carta – ha sottolineato – il nostro passo non è male, l’obiettivo è lottare per il podio”.