C’è un italiano sul tetto del mondo, e si tratta di Jannik Sinner. Il momento che attendevano tutti da tempo, e che a dire il vero sembrava ormai inevitabile, è finalmente arrivato: il giovane tennista altoatesino, prossimo ai ventitré anni, è definitivamente arrivato al primo posto della classifica Atp, dopo che il campionissimo serbo Novak Djokovic ha dato forfait al Roland Garros per un problema fisico. Comunque sia, il rosso di San Candido è arrivato lì dove ha sempre sognato di arrivare, inevitabili i complimenti e gli applausi da tutto il mondo dello sport tricolore, e soprattutto dai venerabili maestri del tennis italiano, anche Nicola Pietrangeli ha avuto qualcosa da ridire, ma gli applausi sono arrivati anche da un altro mito della racchetta: Boris Becker. Ex tennista tedesco, il più giovane di sempre capace di vincere a Wimbledon a diciassette anni e 277 giorni, e l’unico nella storia a vincere due Slam prima di compiere diciannove anni. Intervistato da Claudio Lenzi de La Gazzetta dello Sport, Becker ha affermato di essere “un grande fan di Jannik” e che “il numero 1 non è affatto una sorpresa, (Sinner, ndr) ha una mentalità forte e impara velocemente come tutti i grandi campioni”. A ventidue anni in cima alla classifica Atp proprio come Roger Federer e Rafael Nadal, ma per l’ex campione tedesco è meglio se “evitiamo di fare paragoni”, anche se, sottolinea, “per stare lì, in quel club esclusivo, devi essere davvero unico e speciale”. Un po’ come Valentino Rossi, no?
La correlazione è del giornalista della Rosea: Jannik come “Alberto Tomba, Valentino Rossi e Marco Pantani?”. Tre miti dello sport italiano a cui, da adesso, si unisce anche l’altoatesino. “Sì, è uno di loro” dice lo stesso Becker, che poi consiglia al giovane trentino di “imparare soltanto una cosa, a dire di no, perché tutti vorranno un pezzetto di Sinner”. Un consiglio da numero uno per il numero uno, e poi l’avvertimento: “Tutto d’ora in poi - dice Boris - dovrà essere perfetto, dalla mentalità alla sua condizione fisica. E poi migliorare, migliorare sempre”. Anche perché il primato di Sinner dagli altri giovani fenomeni del tennis moderno. E a proposito, “il vero rivale di Jannik - ci tiene a sottolineare Becker - è Alcaraz, non il serbo. Possono disturbarlo Zverev e Tsitsipas, lo stesso Rune”. E poi un altro monito all’italiano: “Perfetto? Jannik? Oh no! Magari sembra più maturo dei suoi 22 anni, ma è un ragazzo come tutti […] diciamo - continua il tedesco - che avrebbe potuto giocare anche alla mia epoca… La colpa è dei social network che amplificano certi episodi, anche positivi, si finisce con l’idealizzare gli individui”. Eppure, nonostante il recente infortunio all’anca, Sinner sembra essere il candidato numero uno per la vittoria del Roland Garros, “saranno decisivi i dettagli” commenta Becker.