Cosa hanno in comune una racchetta da tennis e una moto da corsa? Nulla, assolutamente nulla, ma il segreto sta in chi maneggia la prima, e conduce la seconda… Jannik Sinner, il giovane campione altoatesino diventato numero uno al mondo per la classifica Atp, era già stato paragonato a uno dei motociclisti (italiani) più importanti in tutta la storia della MotoGP. Il rosso del Trentino e il Dottore di Urbino, Valentino Rossi come il tennista ventiduenne? Il paragone, azzardato in un’intervista della Gazzetta dello Sport a Boris Becker, icona del tennis tedesco, potrebbe spiazzare in molti, eppure ha il suo fondo di verità. Di ritorno dalla campagna francese del Roland Garros, dove Jannik è uscito sconfitto in semifinale dal suo rivale per eccellenza Carlos Alcaraz, vincitore finale del torneo, Sinner in collegamento da Monte Carlo ha parlato alla stampa italiana, rivelando quali sono i suoi obiettivi per il futuro, ma anche alcuni fastidi del presente; e ha parlato anche del Vale e non solo… Già, perché l’italiano dalla chioma rossastra sarà pure il numero uno del tennis, ma al momento ha detto, come riporta Gaia Piccardi sulla Gazzetta, che “sto ancora pensando alla semifinale di Parigi […] avrei voluto essere lì. La nuova classifica mi piace - ha sottolineato - ma purtroppo non sono riuscito a essere nel posto dove avrei voluto restare”. Ma anche (e soprattutto) da una sconfitta Sinner trova il modo di imparare. “È una lezione - ha dichiarato alla stampa -: mi fa capire dove devo lavorare e migliorare. Nulla di drammatico”. Ma quali sono i suoi idoli?
Nel tennis Sinner non ha tentennamenti: “Federer […] mi è sempre piaciuto il suo essere stiloso fuori e dento il campo. Il mio n.1 dei numeri uno - si legge ancora sulla Rosea - è Federer”. Ma a quanto pare per il ventiduenne di San Candido (Bz) non ci sono soltanto per le palline gialle, le racchette e il terreno erboso o di terra rossa, o ancora di cemento. “Io che sciavo tanto - ha rivelato nel suo incontro con i giornalisti -, adoravo Alberto Tomba. Ma anche Valentino Rossi - ha voluto sottolineare - è stato di grande impatto per me. Gli riconosco di aver fatto crescere molto lo sport, e questo deve diventare anche il mio obiettivo nel tennis”. Insomma, Sinner vuole, parole sue (riportate da Gaia Piccardi) “far diventare il tennis ancora più grande”, e l’esempio del Dottore può mostrargli la via. Ma le ambizioni per il futuro del giovane tennista sono ancora tante altre. “Ora - ha detto alla stampa - è interessante vedere quanto a lungo riesco a rimanere n.1”, i prossimi sogni del ragazzo, invece, sono “Wimbledon e le Olimpiadi” dove vivrà una sorta di ritorno al passato, visto che, come ha detto lui stesso, “ai Giochi tornerò sul campo della sconfitta di venerdì con Alcaraz: spero di far bene perché per me sarà un appuntamento molto importante”. Ma come ci si sente a essere il numero uno al mondo? “Mi sento sopra una montagna - ha commentato Sinner, riportato dalla Gazzetta -, e di fronte ne vedo già un’altra da scalare”.