L’assemblea generale a Munderfing ha segnato una tappa cruciale per KTM, con la nomina (già anticipata da MOW in tempi non sospetti) di Stephan Zöchling a capo del consiglio di sorveglianza e l’approvazione di un aumento di capitale. L'obiettivo? Raccogliere almeno 600 milioni di euro nell’immediato per placare i creditori: un'impresa che richiede un'iniezione di fiducia, ma soprattutto di denaro fresco. Il quadro delineato dal responsabile della ristrutturazione, Peter Vogl, è chiaro: la ripresa della produzione avverrà il 17 marzo, ma con una significativa riduzione dei turni di lavoro e una parte della produzione delocalizzata in Asia. Un segnale che il mercato asiatico diventa sempre più centrale nelle strategie future, ma anche – e questo bisogna dirlo al di là delle colpe o presunte tali di KTM – del fatto che il costo del lavoro in Europa è un freno troppo grosso per chiunque.
Massimi sistemi a parte, comunque, in KTM adesso ci stanno provando davvero, soprattutto dopo l’inevitabile (e annunciata) uscita di scena di Stefan Pierer, che ha ceduto il timone a Gottfried Neumeister, che comunque continuerà a mantenere stretti contatti con l’ex capo per accompagnare il processo di ristrutturazione fino alla fine di febbraio, quando tutte le misure dovranno essere messe in atto. Ma cosa significa tutto questo per la MotoGP? Neumeister ha affermato che il motorsport è fondamentale per il business, a patto che le banche "ci lascino vivere". Con debiti colossali, KTM è in una fase delicata di ristrutturazione, e la MotoGP potrebbe essere un lusso che l'azienda non può più permettersi. La recente vittoria alla Dakar 2025 è un faro di speranza, un simbolo della capacità di KTM di costruire moto e squadre vincenti. Tuttavia, il silenzio sui piani futuri in MotoGP ha generato incertezza tra fan e sponsor. È vero che KTM ha confermato la sua presenza per il 2025, ma il supporto è stato ridotto, con marchi come GASGAS e Husqvarna scomparsi dalla griglia e un 2026 che, per adesso, potrebbe non esistere. La presentazione dei team e dei piloti il 30 gennaio sarà un momento decisivo per chiarire le intenzioni della casa austriaca nel motociclismo mondiale.
Nel frattempo, la pressione dei creditori sale. Con 3.534 richieste di indennizzo, il peso delle banche si fa sentire. Ma l’aumento di capitale approvato in queste ore fornirà l’ossigeno necessario per andare avanti, anche se è chiaro che, come ha sottolineato il presidente della Credit Protection Association, Karl-Heinz Goetze, sarà importante trovare un grosso investitore principale per evitare uno smembramento pericoloso dell'azienda, che è ciò che lo stesso Governo austriaco ha chiesto categoricamente di scongiurare, rendendosi anche disponibile a qualche aiuto di Stato. E’ proprio in chiave “rapporti” che la nomina di Zöchling è cruciale e non è un caso che il suo nome per la presidenza di garanzia sia stato votato con una maggioranza bulgara nel corso dell’ultima assemblea. La stessa in cui è stato approvato anche l'auspicato aumento di capitale della Pierer Mobility AG con l’immissione in borsa di 16,8 milioni di nuove azioni.
“All'assemblea generale, durata poco meno di 90 minuti, hanno preso parte 147 rappresentanti e azionisti KTM – si legge su SpeedWeek - Secondo il responsabile della ristrutturazione Peter Vogl il processo di ricerca degli investitori è stato del tutto soddisfacente e molti hanno già presentato offerte concrete. Sono stati inoltre svelati alcuni punti chiave per la strategia futura nella produzione delle motociclette KTM, con l’annuncio della riduzione iniziale a un solo turno e di ulteriori delocalizzazioni in Asia”. Sono i primi effetti della “rivoluzione Neumeister” in vista del 25 febbraio, quando sarà possibile capire davvero se KTM potrà continuare a scrivere la sua storia nel mondo delle due ruote.