Niente Quirinale per Jannik Sinner. Il campione azzurro, fresco di riconferma agli Australian Open, non parteciperà domani, mercoledì 29 gennaio, alla cerimonia ufficiale al Quirinale per celebrare i trionfi del tennis italiano nel 2024 insieme al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Secondo quanto appreso, il numero uno al mondo ha deciso di seguire il consiglio dei medici, che gli hanno prescritto riposo assoluto a causa dell'affaticamento accumulato dopo le fatiche di Melbourne. Già nei giorni successivi al trionfo, Sinner aveva espresso qualche dubbio sulla sua presenza: “Non so ancora se andrò, devo decidere”, aveva dichiarato a margine dello shooting fotografico con il trofeo in mano. Nonostante le sue incertezze, il presidente della Fitp, Angelo Binaghi, si era mostrato ottimista sulla partecipazione del fuoriclasse: "Confido che Jannik, protagonista assoluto di questa straordinaria annata, sia con noi dal presidente Mattarella per una celebrazione che ci riempie di orgoglio", aveva dichiarato a La Politica nel Pallone su Gr Parlamento. Ma alla fine, l’augurio è rimasto tale.
Intanto Jannik Sinner ha ufficializzato il suo forfait all’Atp 500 di Rotterdam, in programma dall’1 al 9 febbraio, dove avrebbe dovuto difendere il titolo conquistato lo scorso anno. L’annuncio era arrivato direttamente dagli organizzatori del torneo, che hanno riportato le parole dell’azzurro in una nota ufficiale: “Dopo essermi consultato con il mio team, abbiamo dovuto prendere la difficile decisione di ritirarci”. La priorità di Sinner, come già anticipato, è ora il recupero fisico: “Il mio corpo ha bisogno di tempo per riposare dopo la lunga corsa in Australia. Ho grandi ricordi della vittoria dello scorso anno davanti a un pubblico incredibile al Rotterdam Ahoy e spero di tornarci presto”. Ma quali i motivi che sono dietro a queste scelte? Noi avevamo già fatto delle ipotesi: siamo sicuri che si tratti solo di un problema fisico? O vuole evitare la pressione mediatica, anche per via del caso doping Clostebol che ancora non si è concluso? Già sentiamo le polemiche di chi si chiederà se in fondo fosse così faticoso doversi recare al Quirinale. Eppure Sinner c'era già stato, non si era sottratto. Vogliamo dire che comunque, forse, al numero uno al mondo non piacciono eventi simili e preferisce che sia solo il campo da tennis a parlare? Quello che è certo è che le polemiche sono solo all'inizio, e che si tornerà a discutere su quanto Sinner sia davvero "italiano". Per noi Jannik è esattamente l'espressione dell'Italiano. O meglio, di come dovrebbero essere tutti: dedizione, lavoro e stare il più possibile lontano dai riflettori. Solo che con le pseudostar di oggi non siamo più abituati ai no e ad esempi di sportivi che sono effettivamente tali. Se il forfait alle Olimpiadi non era stato mai accettato, chissà che cosa diranno i fenomeni dopo il no a Sergio Mattarella...