Se le fotografie fossero persone quella rispolverata da Pecco Bagnaia e Marc Marquez a Madonna di Campiglio avrebbe la faccia di un quindicenne con brufoli e sogni e che si trova in quell’età di mezzo in cui il cinquantino comincia a stare stretto e il centoventicinque è ancora (per poco) vietato. Sì, non sono coetanei, non sono cresciuti vicino, ma Pecco e Marquez s’erano già incontrati in tempi non sospetti. Quando uno era un ragazzo di grandissime speranze e l’altro era praticamente un bambino che di grande, in quella fase lì della sua storia, aveva solo i sogni. Era, appunto, il 2010 e oggi quella foto vecchia di quindici anni è diventata un simbolo potente. Il simbolo di due che ce l’hanno fatta, ma che si portano negli occhi ancora lo stesso sogno, rilanciato, elevato all’ennesima potenza e mai abbastanza realizzato anche quando quella foto, anni dopo, s’è trasformata in una promessa di undici titoli mondiali già in tasca. Anzi, viene da dire “dodici” già da adesso.
Sì, perché a poche settimane dall’inizio ufficiale della MotoGP 2025 una cosa sembrano già darla tutti per scontata: il titolo lo vincerà uno tra Pecco Bagnaia e Marc Marquez e quell’istantanea cattura inevitabilmente non solo due volti giovani e pieni di speranze, ma un storia che ricomincia sotto gli stessi colori. Era un giorno qualsiasi del 2010 e il circuito di Barcellona scoppiava di aspiranti campioni ansiosi di mettersi alla prova. Marc Marquez, già un prodigio emergente, stava affinando le sue abilità in un anno che lo avrebbe visto trionfare con un titolo mondiale. Al suo fianco, un giovane Francesco “Pecco” Bagnaia osservava ammirato. “Ricordo perfettamente quel giorno – ha raccontato Bagnaia nel Face to Face di Madonna di Campiglio - Marc era già un fenomeno, aveva fatto miracoli con la KTM e non volevo lasciarmi sfuggire l’occasione di immortalare quel momento”.
La richiesta di una foto con Marquez, per Bagnaia, era più di un semplice gesto di ammirazione. Era un riconoscimento del talento che avrebbe sicuramente lasciato un segno indelebile nella storia delle corse. Il caposquadra di Pecco, con un’intuizione quasi profetica, disse: “Dobbiamo prestargli attenzione, di questo ragazzo si parlerà a lungo, teniamolo d’occhio”. E così è stato. Con Marquez che poi, da quel giorno, ha accumulato così tanti ricordi della sua carriera pazzesca, da ritrovarsi inevitabilmente a averne rimossi parecchi. Compresa, appunto, la storia di quella foto. E’ stato lui stesso a ammetterlo. Riconoscendo a Pecco una capacità di conservare nella testa ogni episodio e pure di invidiare un po’ questa caratteristica. “Io purtroppo ho una memoria molto selettiva” – ha detto, ricordando in effetti il suo legame con il team Monlau Competition, che ha avuto un ruolo cruciale nel suo sviluppo come pilota. Una frase, “ho una memoria molto selettiva”, che qualcuno ha voluto far passare come una provocazione. Ma che in realtà è stata solo una battuta per sottolineare la tendenza a scordare pezzi di vita vissuta dell’otto volte campione del mondo.
Ciò che sicuramente non dimenticherà, ora, è che il compagno di squadra trovato nel box Ducati sarà anche il primo vero avversario e che in mezzo a quella foto adesso c’è lo stesso sogno per entrambi. “Bello che dopo quella foto e dopo essere stati avversari ora stiamo costruendo qualcosa di speciale insieme” – ha commentato Bagnaia con il solito atteggiamento dello sportivo vero. Nel corso degli anni, infatti, mentre Marquez accumulava titoli mondiali prima e sfighe tremende poi, Bagnaia, approdato nel frattempo alla corte di Valentino Rossi, si affermava come uno dei più grandi piloti della storia, attraversando le difficoltà e trionfando nei campionati Moto2 e MotoGP. Il percorso di entrambi li ha condotti, in modo quasi inevitabile, a incrociarsi nuovamente, questa volta sotto lo stesso abbraccio della Ducati.