C’è chi gli ha dato del sopravvalutato e chi, come Aleix Espargarò in una delle sue (frequenti) cadute di stile è arrivato a definire “scandaloso” che fosse ancora in MotoGP. Sì, per Franco Morbidelli sarà l’anno del necessario riscatto, ma è bastato guardare per pochi secondi, ieri, la presentazione del Team Pertamina Enduro VR46 per capire che Valentino Rossi potrebbe aver azzeccato un’altra scommessa. E che l’affetto, l’amicizia e quelle cose lì c’entrano solo in misura minore. Perché? Perché Franco Morbidelli ha esattamente (e finalmente) lo stesso sguardo che aveva nel 2020, quando ha sorpreso tutti con una moto vecchia di più di un anno rendendo dura, durissima, la vita a Joan Mir per la conquista del titolo mondiale.
Dopo quella stagione ha dovuto ingoiare bocconi amari e s’è ritrovato pure a fare i conti con un bel po’ di sfiga. Il resto lo ha fatto una sensibilità che è sicuramente differente, sul piano umano, a quella di tutti gli altri e un modo di stare nelle corse sì da professionista, ma buttando dentro, abbozzando e incassando anche quando ci sarebbero stati i presupposti per mandare a fanc*lo tutti. E’ stato così con Yamaha, prima quando gli hanno negato una moto aggiornata nel 2021 e poi quando, per due anni, s’è ritrovato sopra una M1 che non voleva saperne di andare forte. Mai una parola fuori posto. Mai una polemica. Mai un passaggio che suonasse di deresponsabilizzazione, con Morbidelli che, anzi, ha sempre e solo fatto riferimento ai suoi errori, alle sue mancanze, a quello che avrebbe dovuto fare meglio. Poi è arrivata la Ducati, con Pramac e un incidente a inizio stagione di cui chiunque altro avrebbe parlato per mesi. Per fare l’eroe, per raccontare l’esperienza di un sopravvissuto (perché la verità è che Franco Morbidelli è un sopravvissuto) e pure per giustificare il fatto che altri, con la stessa moto, andassero decisamente più forti. Ma anche in questo caso ha preferito il silenzio, lasciando parlare due occhi che piano piano sembravano pure ritrovare la luce. Testa bassa e pedalare, direbbe qualcuno. E’ il modo di un ragazzo che non ha mai conosciuto modi diversi e che, per la pazzesca storia che ha, non vede mai abbastanza riconosciuta la tenacia di cui è capace.
Quella tenacia, proprio perché lui non la “pubblicizza” mai, la riconosce solo chi lo conosce. E adesso a riconoscerla sono stati, appunto, quelli che lo conoscono da sempre e hanno scommesso per primi su di lui: Valentino Rossi, Albi, Uccio. Franco Morbidelli è stato il primo fiore dell’Academy e adesso è l’Academy, che nel frattempo s’è evoluta nel team supported Ducati, a voler dimostrare al mondo che quel fiore è tutt’altro che appassito. E che probabilmente aveva solo bisogno delle cure più speciali che certi fiori speciali chiedono e dell’acqua di Tavullia. No, non l’hanno messo lì perché è l’amico di sempre, perché costa poco, per non lasciarlo a piedi e tutte quelle stron*ate che si sentono dire dai soliti detrattori. Franco Morbidelli ha avuto una Ducati anche per il 2025 perché è ancora quel ragazzo, perché è un vicecampione del mondo e perché anche il suo 2024 ha raccontato e reso evidente un gran bel margine. Ma l’ha capito, appunto, solo chi con quei due occhi e con le luci differenti che esprimono sa farci i conti da sempre. Con in più, adesso, una spinta che per quelli fatti della pasta di Morbidelli può valere decimi sul cronometro: la riconoscenza.
E l’ha detto lui stesso, ieri, spiegando le emozioni che prova usando per prime parole che in pochi, ormai, usano ancora: “aria speciale”, “persone unite”, “essere affascinati”. Roba che conta per chi è, appunto, fatto di una pasta differente. “Conosco già tutti – ha detto - L'aria che respiro è sicuramente speciale e ora le nostre storie si sono unite di più. A differenza degli altri piloti dell’Academy, per me è la prima volta che sono nella squadra di Vale e è un sapore molto buono, sono affascinato e pieno di energia. Voglio riconfermare gli aspetti in cui sono migliorato lo scorso anno, Fabio e abbiamo il pacchetto giusto per arrivare con la squadra il più in alto possibile. Sì, sto parlando di vincere ancora e lottare per i podi”.