Borse in spalla e via all’aeroporto. I piloti della KTM sono stati convocati da Pit Beirer e si ritroveranno tutti in queste ore intorno alle RC16 realizzate con le due livree degli orange. Ufficialmente il motivo è banalissimo: lo shooting fotografico per realizzare gli scatti che saranno utilizzati per la presentazione online (prevista per il prossimo 30 gennaio, solo online e senza evento fisico) e poi nel corso della stagione per rifornire agenzie e testate giornalistiche, oltre che per dare visibilità agli sponsor. Normale amministrazione, direbbe qualcuno. Ma di normale, in KTM, ultimamente non c’è niente. Nemmeno l’amministrazione, appunto, che è controllata dopo che i libri contabili delle tre principali società del Gruppo Pierer sono stati portati in tribunale. Adesso c’è un piano di ristrutturazione che dovrà essere approvato entro il 25 febbraio.
In quel piano di ristrutturazione è scritto nero su bianco, come hanno anche ribadito i creditori, che si dovranno ridurre i costi. Compresi quelli, appunto, per le corse. Gli attuali 100 milioni di Euro annui spesi per il racing sono troppi, così come sono troppi i 46 milioni che costa la sola MotoGP. Il curatore fallimentare, Peter Vogl, però, ha anche detto di essere convinto che la visibilità nel Motomondiale potrebbe aiutare (in verità ha preso atto che le penali da pagare per un eventuale ritiro anticipato rispetto a quanto concordato con Dorna sarebbero ancora più gravose) e ha aperto uno spiraglio alle richieste stesse della vecchia dirigenza di KTM. Si potrà andare avanti, almeno nel 2025, ma con lo sviluppo della RC16 che per ora è bloccato. Se e quando si potrà ricominciare a sviluppare la moto sarà con un occhio solo, visto che l’altro dovrà essere tenuto fisso sul contenimento dei costi.
E’ esattamente questo ciò che diranno ai piloti prima o dopo lo shooting fotografico. E è il vero motivo della convocazione, secondo quanto riferiscono i ben informati lasciando trapelare le solite indiscrezioni sussurrate e da mettere insieme. Pit Beirer, che ha in mano l’attività racing, dovrà, insieme al nuovo team manager Aki Ajo far digerire una decisione. Ossia che se anche lo sviluppo della RC16 potrà riprendere è impossibile, almeno al momento, pensare che potrà essere per tutti. KTM dovrà fare una scelta e concentrarsi su una moto. Al massimo, nella migliore delle ipotesi, due moto. Significa, tradotto in termini pratici, che Acosta, Bastianini, Binder e Vinales si giocheranno il futuro nelle primissime gare della prossima stagione. Perché eventuali aggiornamenti, nuove parti e componenti arriveranno – a meno di un clamoroso stravolgimento in positivo della situazione attuale - solo sulla moto del pilota (o dei due piloti) che sarà davanti agli altri dopo i primi GP.
Da un lato, quindi, la notizia buona è che KTM riuscirà davvero a esserci, pur con tutte le difficoltà, ma l’aspetto che non può essere definito positivo è che KTM dovrà inevitabilmente lasciare indietro qualcuno, anche se il criterio sarà – almeno nelle premesse – quello tipico delle corse: andrà avanti chi saprà mettere le ruote davanti. Ecco perché per i quattro di KTM sarà necessario cominciare subito a cannone, senza studiare troppo e aspettare di trovare il miglior feeling con il prototipo 2025.