Le dinamiche interne al gruppo Pierer Mobility, e quindi alla KTM, si fanno sempre più intricate e preoccupanti. Mentre gli amanti delle corse studiano classifiche, crono e numeri dopo i test di Sepang e di Buriram, nei tavoli di “quelli senza tuta e casco, ma con la cravatta” si sta correndo una gara ben più complessa. E in cui non mancano le sportellate pesanti. Accuse di tattiche dilatorie e tensioni tra creditori stanno mettendo a dura prova la già traballante stabilità finanziaria e, soprattutto, non rendono più così scontata l’approvazione del piano di ristrutturazione prevista per il prossimo 25 febbraio.
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La crisi di KTM: accuse, nuovi scenari e prospettive incerte
Se fino a qualche giorno fa si parlava di “approvazione del piano di ristrutturazione” come di una formalità da mettere solo nero su bianco nell’assemblea del 25 febbraio 2025, adesso la situazione appare molto meno certa. La bomba l’hanno sganciata quelli di Bloomberg, rivelando che Whitebox Advisor LLC, uno dei principali creditori, accusa KTM di adottare tattiche dilatorie nella gestione del piano di ristrutturazione. Come riportato dalla testata che si occupa di economia, Whitebox avrebbe proposto un piano che prevede un recupero del 45% dei debiti, ben superiore al 30% che invece è offerto da KTM attraverso il curatore fallimentare Peter Vogl. Tuttavia, l'azienda austriaca vorrebbe evitare un coinvolgimento diretto di Whitebox nel capitale, preferendo una soluzione che a questo punto, però, sembra non piacere più ai creditori statunitensi (probabilmente fomentati dalla stessa Whitebox).
Il mancato accordo, ammesso che non si tratti di un tira e molla di facciata, potrebbe portare a una situazione esplosiva. La data del 25 febbraio, quando verrà presentato il piano di ristrutturazione, non sarà più una mezza formalità, ma sarà anzi cruciale per capire le future direzioni di KTM e del gruppo Pierer Mobility. Le tensioni finanziarie, collegate alle scelte strategiche dell'azienda, riflettono una sfida che va ben oltre la semplice competizione in pista. Le corse, e più nello specifico la MotoGP, semmai, sono qualcosa che al momento aiuta a vedere luce oltre le nuvole.
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Pedro Acosta: il talento non conosce crisi e, anzi, può aiutare a venirne fuori
In un contesto così critico, quindi, Pedro Acosta che è riuscito a andare forte nei test è come una violenta ventata fresca di positività. E’ indubbio, infatti, che è capace di iniettare nuova energia e tenere altissimo il morale di un reparto racing che sarà pure in salvo rispetto alla crisi, ma che comunque risente di tutto quello che sta succedendo. Conclusi i test pre-stagionali a Buriram, il giovane spagnolo ha mostrato un’impressionante crescita. "Dobbiamo essere contenti, abbiamo provato tante cose e la verità è che la moto è migliorata molto rispetto allo scorso anno - ha dichiarato Acosta - Nonostante qualche problema nella simulazione di gara e nel time attack abbiamo fatto ottime cose e oggi ho chiuso terzo”.
Acosta ha registrato un notevole miglioramento rispetto ai tempi del 2024, diventando il pilota KTM più veloce d’inverno tra quelli vestiti di arancione. "Quello che conta è che la nostra moto è migliorata, siamo più veloci, la RC16 2025 è più facile e performante, molto più completa rispetto a quella del 2024. L'approccio del giovane spagnolo, quindi, resta quello di uno che a dispetto dell’età è perfettamente a suo agio nei panni del leader e del trascinatore, ma che resta comunque consapevole che le sfide che attendono il marchio non sono solo quelle in pista. "L’obiettivo per il 2025 è quello grosso – ha poi aggiunto - Ma dobbiamo prendercela comoda all'inizio per non fare errori che poi rischiano di costarci cari più avanti". Non parla di Marc Marquez, non parla di Ducati o di qualunque altro avversario, ma solo di se stesso e della moto che insieme a Brad Binder, Maverick Vinales e Enea Bastianini dovrà rendere vincente, anche per aiutare la stessa KTM a tirare fuori i piedi dal fango della crisi in cui è caduta.
Enea Bastianini tra le difficoltà e l'esigenza di “copiare come a scuola”
Ma se Pedro Acosta sembra già prontissimo, altrettanto non si può dire dei suoi compagni di marchio. Brad Binder nei test s’è difeso e Maverick Vinales ha salvato il tutto con un giro a vita persa che gli ha permesso di entrare nei dieci a Buriram, pur riconoscendo di dover sistemare ancora molte cose. Chi, invece, è sempre stato in difficoltà e l’ha anche ammesso è Enea Bastianini. "Questi due giorni di test sono stati molto difficili perché abbiamo provato tante cose e a un certo punto non sapevo più cosa fare - ha confessato Bastianini - Se provo a frenare un po' più tardi vado lungo, se freno prima arrivo corto".
L’aiuto per capirci un po’ di più gli è arrivato proprio da Pedro Acosta. Anzi, dai dati di Pedro Acosta. “Quello che fa lui è molto interessante – ha spiegato l’italiano - Pedro riesce a sfruttare al 100% questa moto. Io cercavo di continuare a fare la mia strada, ma ho capito che così non andavo da nessuna parte. E allora ho provato a capire cosa faceva Pedro e le cose sono andate un po’ meglio. C’è tanto lavoro da fare ancora, ma non sono pessimista per il futuro”.