La notizia è di quelle che fanno avvelenare ulteriormente il sangue o, invece, è di quelle che sedano un po’ il senso di ingiustizia di tutta una vicenda assurda? Lo ammettiamo: non siamo in grado di rispondere. E ci limitiamo, appunto a riportare una notizia: KTM ha finalmente iniziato a saldare gli stipendi di novembre e, a quanto pare, anche i bonus previsti per Natale ai suoi dipendenti. Ma il ritardo di quasi due mesi parla chiaro, così come parla chiaro il fatto che il colosso austriaco sta garantendo un investimento di oltre 46 milioni di Euro per la MotoGP mentre i suoi operai – quelli che ancora non hanno perso il posto di lavoro – non sanno se e quando saranno pagati.
La cassa di compensazione per l’insolvenza, fanno intanto sapere i quotidiani austriaci, ha sbloccato i pagamenti, ma l’eco di questa crisi si fa sentire forte e chiaro: circa 20 milioni di euro sono stati distribuiti a un esercito disperato e preoccupato di 3.500 dipendenti, mentre il futuro dell’azienda si presenta sempre più incerto. I dati parlano di una situazione drammatica, con un’azienda che si trova a dover riorientare la propria strategia in un contesto di crisi profonda. Che, tradotto in termini terra terra, significa una cosa sola: altri licenziamenti e delocalizzazioni come se non ci fosse un domani.
Le parole di rassicurazione di Stefan Pierer, proprietario di KTM, e Gottfried Neumeister, co-amministratore, affidate a SpeedWeek, suonano più come un mantra che come un piano d’azione. In un’epoca in cui l’innovazione e la competitività sono fondamentali, i due leader si sono recati in India, cercando nuovi investitori come Bajaj, CFMOTO e Fountainvest. Per ora, però, chiacchiere tante e fatti zero, con la data del 27 gennaio che si fa sempre più vicina. Cosa succederà il 27 gennaio? Si tireranno le prime somme di questi quasi due mesi di amministrazione controllata e si cercherà di capire se varrà davvero la pena aspettare il prossimo 25 febbraio per l’approvazione del piano di ristrutturazione o se i circa 500 milioni di Euro che servono immediatamente non si troveranno adesso e neanche dopo. “Entro la fine di febbraio dovremo presentare i piani di ristrutturazione” - afferma Pierer, che nel frattempo è già passato al condizionale dopo le sicurezze ostentate nelle scorse settimane.
Con, in più, l’ormai evidente certezza che KTM sta perdendo continuamente pezzi. E’ di oggi la notizia che l’ex pilota, Marc Coma, da oltre sei anni alla guida di KTM Spagna, non farà più parte della squadra. Ha lasciato il suo posto a Fabian Simmer, ex direttore di GasGas Spagna, ma la notizia ufficializzata in scioltezza non basta a non far venire le solite maliziose idee ai soliti maliziosi. Coma, probabilmente, era stufo di metterci la faccia e s’è chiuso la porta alle spalle salutando tutti. Una scelta che, però, è arrivata pochi mesi dopo queste affermazioni: “Pedro Acosta ha qualcosa di diverso e con KTm potrà scrivere una grande e lunga storia di successi”. Evidentemente, per essersi espresso in quei termini, lui stesso non sapeva nulla della situazione reale dell’azienda. Ufficialmente, però, Coma non ha parlato della crisi e, anzi, ha lasciato intendere che le motivazioni del suo addio sono in realtà dipendenti da altre questioni piuttosto che dalla situazione di profonda difficoltà del marchio. “KTM è stata una famiglia – ha scritto – ma voglio esplorare nuove sfide e opportunità”.