KTM ha quasi 200000 moto da smaltire entro pochissimi mesi (prima che anche l’Euro5 sia superato) e è nel bel mezzo di una tempesta da cui sembra impossibile uscire senza perdite significative e, soprattutto, senza sacrifici importanti. Però il racing, come da piùparti ribadito, è salvo e, anche se lo sviluppo delle moto è attualmente fermo, ci sono buone possibilità che arrivino nuovi investitori. E’ l’ultima delle “versioni ufficiali” sfornate dal management austriaco, con tanto di testimonial d’eccezione: Pedro Acosta.
Sì, il giovanissimo talento spagnolo, infatti, dopo aver fatto sapere tramite il suo manager Albert Valera di essere arrabbiatissimo e probabilmente anche pronto a raccogliere i bagagli e andare via, ultimamente sembra essersi improvvisamente convertito. Come? Grazie a un viaggio che lo stesso Acosta e il suo manager hanno fatto nelle scorse settimane per incontrare Pit Bairer, che evidentemente ha fornito rassicurazioni importanti sul futuro. Tanto che Acosta s’è affrettato a far sapere di essere pronto a tornare in pista e di essere anche convinto che sapranno mettergli a disposizione una moto competitiva per il 2025. Un improvviso cambio di atteggiamento confermato, poi, in questi giorni di Natale, in occasione della festa dei piloti spagnoli al Rocco’s Ranch. E’ in questa circostanza che Acosta ha incontrato il giornalista Nico Abad, raccontando come è andata “la gara”, ma pure quale è il suo nuovo atteggiamento rispetto alla crisi in cui KTM è piombata.
“Non dobbiamo preoccuparci – ha affermato - Alla fine, sappiamo quanto KTM sia forte e in quattro anni che sono con questo marchio l'ultima cosa che mi hanno insegnato è piangere. Il signor Pierer andrà avanti come ha sempre fatto. Non è la prima volta che ci troviamo in una situazione difficile”. Non sarà la prima volta, ma rischia di essere l’ultima. Perché ora ci sono di mezzo un buco da quasi tre miliardi di Euro, stabilimenti chiusi e circa 1000 posti di lavoro bruciati. Ok, le corse seguono una dinamica differente e sono gestite da una società che è sì riconducibile al Gruppo Pierer e KTM; ma che di fatto non è tra quelle i cui libri contabili sono finiti in tribunale. Ma l’aria leggera di Acosta, francamente, stona un po’ con le notizie che si leggono soprattutto sulla stampa austriaca, visto che persino esponenti di Governo hanno definito “immorale” andare avanti con le corse quando così tanta gente è finita in mezzo alla strada.
E’ vero pure, però, che Pedro Acosta deve fare il pilota e che magari altro non gli interessa nemmeno. Tanto che al microfono di Nico Abad ha preferito subito cambiare argomento, raccontando, appunto, la sua giornata al Rocco’s Ranch. “Quando vengo a eventi di questo genere penso solo a divertirmi – ha spiegato -rido con gente che non vedo da tutto l'anno. Penso che sia il divertimento la cosa più importante qui: non guardo mai la classifica; e poi è bello perché ho potuto incontrare piloti che conosco, ma con cui durante la stagione parlo poco, come Espargarò o Martin. Insomma, parlare un po’ più calmi e senza lo stress del mondiale. Inoltre ho rivisto il mio grande amico Remy Gardner: non lo vedovo da molto tempo e passare una giornata con lui mi ha fatto bene anche per schiarirmi le idee”.