Massimo Meregalli, direttore del Team Yamaha, l’ha ammesso senza giri di parole: “Non basterà migliorare un po’ per contare ancora su Fabio Quartararo in futuro”. Una dichiarazione, quella rilasciata dall’italiano del Team Monster Energy a GPOne, che riassume in pochissime parole una situazione che sta diventando, oltre che pesante, anche preoccupante. Perché mentre le Ducati volano e tutti gli altri in qualche modo provano a inseguire (Honda compresa), in Yamaha sembra si facciano ancora i conti con lo stallo totale. Un pilota, Franco Morbidelli, lascerà la squadra a fine stagione più con sollievo che con rammarico e l’altro, Fabio Quartararo, ha la faccia di uno che ormai conta solo i giorni che mancano per ritenersi libero da un contratto che sarà pure dorato, ma che lo sta condannando a non vincere più.
“Nel 2025 non lo convinceremo con una offerta economica – ha ammesso Meregalli parlando di Quartararo – servirà una moto competitiva già dalla prossima stagione: Fabio vuole vincere e ssere messo nelle condizioni di lottare al vertice”. Un tema, quello della crisi Yamaha, su cui ormai non si nasconde più neanche Lin Jarvis. Il manager inglese del reparto racing della casa giapponese è stato chiaro: “Dopo il test di Misano abbiamo parlato a lungo con Fabio: c'è molto lavoro da fare se vogliamo iniziare la prossima stagione in condizioni davvero competitive. Dobbiamo recuperare terreno in tutti i settori. Il motore della M1 non sembrava particolarmente potente. Non c’è stata alcuna impennata evidente. Il motore risulta più fluido ai bassi regimi e quindi ha una velocità massima leggermente più elevata, ma bisogna tenere conto che Misano non è una pista dove servono potenza e velocità di punta”.
Insomma, una ammissione in piena regola: in Yamaha si naviga nella confusione. Almeno per adesso. E, da osservatori esterni, viene pure da dire che si naviga un po’ anche nella presunzione di essere ancora quelli con la moto migliore, come ai tempi di Valentino Rossi. Senza rendersi pienamente conto che ormai la MotoGP è totalmente diversa e che è inutile continuare a puntare il dito verso quelle innovazioni che sono state protagoniste negli ultimi anni. Lo fanno pensare anche le parole di Diego Gubellini, capotecnico proprio di Fabio Quartararo: “in questo momento, se togli tutte le ali e il dispositivo Holeshot, la Yamaha diventa subito un'ottima moto”. Probabilmente è vero e non ci sono elementi per sostenere il contrario, ma non è ipotizzabile una MotoGP che torni indietro rispetto all’aerodinamica, con Yamaha che dovrà quindi adeguarsi in fretta.
Il lavoro da fare, quindi, è tantissimo e l’impressione è che Yamaha, al di là degli sviluppi strettamente tecnici, si sia resa anche conto di quanto sia fondamentale oggi avere un team satellite. Tanto che la corte a Valentino Rossi per il 2025 si sta facendo sempre più serrata. “Per Yamaha è molto importante avere una seconda squadra – ha ribadito Massimo Meregalli - e faremo di tutto per il 2025. Il fatto di essere con solo due piloti diventa complicato perché ti ritrovi con pochi dati a disposizione. Il team VR46 di Valentino Rossi resta un'opzione per Yamaha. Hanno un contratto con la Ducati per il 2024, ma hanno parlato con la casa giapponese, per la quale Rossi lavora ancora come ambasciatore”.