“Se ci penso mi ci rompe, ma all’epoca mi sono semplicemente goduto la vittoria” – Toni Elias è tornato a parlare del fantomatico gommino speciale di cui parla spessissimo anche Marco Melandri, ricordando la MotoGP dei primi anni 2000. Un tema, questo, di cui si è sempre discusso tanto anche se nessun ha mai effettivamente confermato che il produttore di pneumatici fornisse coperture differenti a seconda dei piloti.
Nella lunga intervista rilasciata a Motosan, però, Elias sembra dare per scontata una notizia: “Per il pilota di un team satellite, almeno all’epoca, era diverso. E comunque per chi non è ufficiale vincere è difficile anche adesso”. L’esempio che lo stesso Elias ha portato è quello del 2006 e del GP del Portogallo, vinto dallo spagnolo davanti a Valentino Rossi e Kenny Roberts Junior. “Era un momento molto buono per me e chiesi a Michelin di venirmi incontro. Loro mi accordarono quell’aiuto, dandomi gli stessi pneumatici dei piloti ufficiali – ha ricordato – In Portogallo vinsi e quella vittoria mi ha dato grande gioia sul momento. C’era, però anche un lato negativo: sapere che la gomma che ho potuto usare quel giorno era la stessa solita gomma dei piloti ufficiali e quindi mi dicevo che se l’avessi avuta sempre avrei vinto di più o almeno sarei stato più stabilmente tra i primi cinque. Questo fa anche girare le palle, ma era così: è stata un'altra epopea”.
Secondo Elias, che almeno sulla “questione gommino” sembra pensarla esattamente come Marco Melandri, adesso la situazione è leggermente diversa, al contrario di ciò che sostiene lo stesso Melandri. “Oggi non è raro che i piloti non ufficiali riescano a vincere, anche se ancora non è mai capitato che vincessero un titolo mondiale – ha proseguito lo spagnolo - Alla fine dei giochi, le squadre ufficiali sono sempre quelle che devono essere al top. E' una questione politica: nè bello che una squadra satellite batta una squadra ufficiale. Adesso si gioca solo con il tema della fabbrica, ma penso che ci sarà sempre qualcosa del genere. Se Jorge Martín fosse nella squadra ufficiale, vincerebbe tutte le gare, sprint e non sprint”.
Una situazione, questa, con cui l’anno prossimo dovrà inevitabilmente fare i conti anche Marc Marquez. Anche se, sempre secondo Elias. Marquez ha qualcosa in più, persino di Valentino Rossi: “Non ha ancora il nono mondiale, ma potrebbe arrivare, perché Marc Marquez è un alieno – ha concluso – Valentino è stato una leggenda, ma credo che Marc possa fare ancora di più: penso che Marc abbia qualcos'altro, questa forza di voler esserci, quella voglia continua di vincere che ti fa dire 'cavolo, questo ragazzo ha una forza dentro che non si è mai vista'. Vincerà ancora, ne sono certo”.