Che la capitale della moda europea fosse - per tradizione - Parigi, non è un segreto, eppure una fashion week olimpica è un qualcosa di inedito e proprio la parata sulla Senna, per la tradizionale cerimonia d'apertura dei Giochi Olimpici, sarà un'occasione per unire sport e moda come (forse) mai visto in passato. Ogni delegazione ha realizzato divise ed uniformi per ciascun evento, dalla cerimonia di apertura alla performance sportiva, chi scegliendo un solo brand di rappresentanza, chi, facendo le cose in grande, selezionando più di un marchio designato.
Per quest’occasione sono tantissime le firme italiane a scendere in pista, se gli Azzurri hanno tute blu molto semplici con la scritta “W l’Italia” sul petto e l’inno italiano all’interno del colletto delle t-shirt, realizzate da Armani. I padroni di casa si sono affidati alla moda italiana, infatti durante l’apertura avranno una divisa realizzata da Berluti, un completo blu con un inserto tricolore nei baveri delle giacche. Sulla stessa linea di pensiero anche i rappresentanti di Haiti, solo 12, hanno scelto il marchio “Stella Jean” fondato dalla stilista italiana di madre haitiana Stella Novarino che ha creato un qualcosa di originale: a fare da protagonista è il quadro “Passage” dell’haitiano Philippe Dodard impresso sui pantaloni e sulle gonne, accompagnati da una camicia e gilet per le donne mentre gli uomini indosseranno una giacca che ricorda la guayabera, simbolo di Haiti.
Un pizzico d’Italia anche nelle divise egiziane, dove il marchio Concrete ha collaborato con l’art director Ettore Veronese, capi in cotone bianco arricchiti da dettagli che richiamano i concetti di orgoglio, passione e determinazione. Le divise più iconiche ancor prima di vederle indossate sono quelle della Mongolia che hanno unito uno stile classico elegante ai capi del brand Michel & Amazonka, una collezione realizzata in soli tre mesi, ricca di simbolismi legati alla libertà, al duro lavoro e all’orgoglio nazionale. Non mancano sicuramente le classiche tute: LeCoq Sportif ha realizzato quella argentina puntando sui colori della bandiera, Adidas e le delegazioni che si sono affidate al brand tedesco avranno kit molto semplici e simili tra loro caratterizza, Lululemon in collaborazione con l’artista indigeno Mason Mashon hanno creato per il Canada una tuta rossa che richiama la fauna e la flora locale, tuta anche per la Cina ma chiamata “Champions Dragon Outfit”, il Giappone si è affidato ad Asics.
La Gran Bretagna si affida per la quarta olimpiade consecutiva al brand britannico Ben Sherman che grazie ad un motivo floreale unisce i simboli di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda ovvero rispettivamente la rosa, il cardo, il narciso e il trifoglio. L’Australia si allontana dai colori della bandiera portando un’uniforme dalle tinte verdi-beige. Spiccano i brand emergenti, la Nigeria si affida a Actively Black brand fondato da Lanny Smith, ex cestista, che ha realizzato tute e capi dai toni del verde e del nero anche i Paesi Bassi hanno scelto The New Originals, brand indipendente con lo slogan “abiti tecnici per gente creativa”, che ha creato una tuta stile anni Ottanta arancione.
In grande stile sarà la presenza degli Stati Uniti firmata Ralph Lauren, una per l’apertura formata da un blazer monopetto e un jeans e una per la chiusura che unisce una giacca da motociclista accompagnata da Denim e polo. Ritorno al passato per la Repubblica Ceca che additandosi ad Alpine Pro prende ispirazione dalle divise di Parigi 1924, rendendo omaggio alla storia olimpica della nazione. Il Kenya si è affidato a Kovu Couture che richiamando la tradizione ha scelto di realizzare abiti dal tessuto rosso accompagnati dalle perline, elemento tipico keniota. Una cerimonia che punta ad essere suggestiva accompagnata da abiti che vogliono far parlare la tradizione, la pace e la voglia di unire le differenze culturali perchè come affermava Pierre de Coubertin: “I Giochi Olimpici sono la celebrazione quadriennale della primavera dell’umanità”.