Dani Pedrosa è il miglior pilota di MotoGP tra quelli che non hanno mai vinto il titolo nellamassima serie. È il primo, in fondo, a crederlo: “Mi mancava molto poco in due o tre occasioni. Per molti anni ho trascinato quella spina, ma ora è così. Sono successe cose in alcuni campionati che forse vanno oltre lo sport. Un anno c'è stato un chiaro svantaggio con i pneumatici. Un altro, mi hanno penalizzato quando non dovevano penalizzarmi e mi hanno buttato fuori da quella gara e l'ho persa. I risultati di quelle decisioni prese da qualcuno esterno alla competizione, che riguardano te, la tua squadra, il tuo sponsor”. C’è rammarico nelle sue parole: “Personalmente ti senti molto deluso, stai mettendo tutta la vita lì, sei super vicino e poi, mi dispiace dirlo così ma è quello che penso, qualcuno non ci pensa due volte, prende una decisione che influisce collaterale sul tuo futuro”. Una sfortuna la sua, che tuttavia non offusca i suoi meriti né, tantomeno, i dati. In fondo è sempre lì, nella top 10 e nella top 5 di vittorie, podi, giri veloci, insieme ai grandi iridati, da Stoner a Marquez e Rossi. E accanto al suo avversario numero uno, Jorge Lorenzo.
Oggi Pedrosa è molto attivo come pilota tester per KTM e dal weekend scorso è diventato commentatore per DAZN, con un buon riscontro di critica per i suoi modi informali e molti onesti (anche nelle razioni durante le gare). In quest’occasione il pilota spagnolo si è aperto sul suo rapporto con Lorenzo: “Ricordi tesi, scomodi. Stavamo combattendo, c’erano contatti, dichiarazioni, tensione in pista, se ti batteva o lo battevi, per entrambi era tutto molto brutto. Non sono bei ricordi, ma ripensandoci ci siamo spinti fino ad alzare il nostro livello a un punto tale che siamo rimasti solo io e lui, gli altri erano chiaramente un passo indietro”. I momenti di tensione non mancarono e lo scontro fu tale tra loro che dovette intervenire nientemeno che il re di Spagna, Juan Carlos I. Fu il sovrano a costringere i due a stringersi la mano: “È stato un punto importante, dopo quello che è successo, tutti ne parlavano. Io e lui abbiamo continuato con quella tensione personale, non era naturale che parlassimo, condividessimo opinioni o ci piacessimo. Ognuno aveva un carattere opposto all'altro, questo è ciò che rendeva lo shock più forte. Con il tempo quel momento ha aiutato, il rispetto reciproco è cresciuto e ha cambiato il tipo di relazione”. Nulla si risolve con l’imposizione di un re, certo, ma sembra che alla lunga il gesto abbia sorbito - almeno in parte - il suo effetto.