Dani Pedrosa torna in pista dopo 955 giorni dal suo ultimo GP, a Valencia 2018. Da ex pilota lo spagnolo ha guidato lo sviluppo della KTM e, per molti, è uno dei principali fautori del successo del marchio austriaco, come ha spiegato anche Miguel Oliveira dopo la vittoria al Montmelò. In un’intervista ai colleghi di Speedweek, Pedrosa racconta le sue aspettative per il weekend di gara e quello che lo ha spinto a tornare in pista. Ecco i passaggi più interessanti.
“È stato un bello far parte di questo progetto fin dall'inizio - le parole dello spagnolo - Ho potuto condividere la mia esperienza con KTM e passo dopo passo abbiamo migliorato il più possibile la moto. Adesso è interessante provare a correre una gara, perché una wildcard come questa mi mette in una prospettiva completamente diversa rispetto a quando guido da solo durante un test”.
Guidare la moto da solo però, senza avversari né tantomeno il ritmo di un weekend di gara, è una cosa ben diversa e Dani lo sa bene: “Sono passati molti giorni dalla mia ultima gara - ha spiegato - il tempo vola. La mentalità con cui fai un test è totalmente diversa a quella con cui ti avvicini a una gara. Non solo per me, ma anche per i miei meccanici. Spero che ci adegueremo a questo processo durante il fine settimana. Troveremo l'approccio giusto”.
In tre anni di cose ne sono cambiate moltissime, a cominciare dai piloti. Anche se Pedrosa spiega che da fuori, pur essendo coinvolto a tutto tondo nel progetto KTM, cogliere i dettagli è tutt’altro che semplice: “Non so esattamente quanto sia cambiata la MotoGP, ma i cambiamenti ci sono sicuramente stati. Innanzitutto sono successe tante cose con i piloti, sta arrivando la nuova generazione e vediamo bene a che velocità si sta spingendo oggi. I record sul giro vengono battuti ogni anno e le moto migliorano continuamente. Quando guardo da casa posso farmi un’idea di queste cose, mentre in pista con gli altri schierato sulla griglia di partenza posso sentire meglio cosa sta succedendo. Questo è uno dei motivi per cui ho deciso di partecipare a questa gara di wildcard. Voglio capire meglio come si evolvono le gare, con tutte le nuove tecnologie. Sono entusiasta di vedere la battaglia corpo a corpo e come vanno sfruttate le nuove tecnologie”.
Gli obiettivi, comunque sono piuttosto chiari: “Voglio testare la moto in una situazione di gara. Abbiamo le quattro sessioni di prove libere, poi le qualifiche e poi la gara, in cui incontrerò tutti i miei avversari. Per fare bene dovrò abituarmi alle nuove strategie di gara. E devo scoprire cosa si chiede oggi ai piloti e alla moto. Cosa succede nelle FP3 e nelle qualifiche? Cosa succede all'inizio? Come funzionano il nuovo dispositivo di partenza e l’holeshot? Vorrei sapere come si comportano queste nuove componenti tecniche nei duelli diretti. Per quanto riguarda le mie aspettative, è difficile rispondere. Sono stato lontano dalla concorrenza per molto tempo”.
Ritrovare la mentalità giusta, ad ogni modo, non sarà immediato: “Non so se posso riprogrammare la testa facendo clic su «Modalità corsa». Ma voglio divertirmi il più possibile in questo Gran Premio. E spero che i fan apprezzeranno questo sforzo”.