Gigi Dall’Igna l’aveva detto: “In Ducati ci piace portare novità significative ogni sei mesi”. Il cucchiaio, l’abbassatore sia al posteriore che all’anteriore, le ali e tante altre stranezze (che poi però hanno copiato anche tutti gli altri) sono figlie dell’ingegno dei tecnici Ducati (ma anche Aprilia in questo senso non scherza) ed ecco perché i soliti attenti dei social hanno spulciato ogni centimetro della Desmosedici portata in pista per i test di Misano da Michele Pirro. Notando, in effetti, che qualcosa di molto diverso dal solito c’era davvero: una strana gobba nera sul serbatoio.
In quel punto, generalmente, c’è un incavo che consente al pilota di appoggiare il mento ed entrare perfettamente in carena nei rettilinei, ma questa volta sulla Desmosedici di Pirro c’era addirittura una sorta di rialzo, tra l’altro dipinto di nero che, sul rosso Ducati, è stato impossibile non notare. In molti si sono chiesti di cosa potesse trattarsi e qualcuno ha fatto riferimento alla possibilità di una nuova disposizione del motore sul telaio o del filtro dell’aria che ha reso necessario creare un nuovo spazio per una centralina. Qualcosa di molto simile, in passato, era apparso sulle Yamaha M1. Altri, invece, già sognano rispetto all’ipotesi di una qualche nuova diavoleria inventata dai tecnici della Ducati e da Gigi Dall’Igna.
La verità, però, potrebbe essere molto più semplice. Non è escluso, infatti, che possa trattarsi di un dispositivo GPS, generalmente vietato sulle MotoGP, ma consentito durante i test per permettere alle case di acquisire il maggior numero possibile di dati. L’impressione, comunque, è che non bisognerà aspettare troppo per capire cosa nascondesse effettivamente qualla strana scatolina nera e risolvere, così, il mistero del serbatoio Ducati.