Danilo Petrucci sta faticando a trovare la giusta confidenza con la Panigale V4 del Team Barni Racing in Superbike. Il ternano ha appena archiviato un weekend complicato tra le pieghe del Montmelò, dove è stato squalificato da Gara 1 per non aver indossato la protezione al torace, prima di chiudere la seconda manche in dodicesima posizione. Danilo continua a lavorare ed è fiducioso di poter trovare una soluzione, anche perché - spesso e volentieri - nell'ultima metà di gara riesce a girare sul ritmo dei primi, un dato decisamente incoraggiante. Intanto, per questa settimana, il numero 9 avrà la possibilità di staccare la spina dalle difficoltà della nuova avventura in SBK. Per Danilo, infatti, è arrivata la speciale chiamata dalla MotoGP: a Le Mans, il prossimo weekend, sostituirà Enea Bastianini sulla Ducati ufficiale.
È un ritorno sicuramente gradito quello di Danilo Petrucci in rosso. Per lui, per Borgo Panigale, per qualsiasi appassionato di motociclismo. Specialmente se si parla di Le Mans. Sull'asfalto del Bugatti Danilo e Ducati conservano ricordi indelebili. Petrucci in Francia, tra Ducati Pramac e ufficiale, è salito sul podio per quattro edizioni consecutive. Tre anni fa, tra i cordoli gialli e blu più famosi al mondo, il ternano conquistava la seconda vittoria in carriera in MotoGP. Fu una vittoria molto diversa rispetto a quella dell'anno precedente al Mugello, ottenuta sull'asciutto, grazie ad un doppio sorpasso all'ultimo giro su Marc Marquez e Andrea Dovizioso. Sotto la pioggia di Le Mans, invece, Petrucci prese il largo, dominando la gara dalla prima all'ultima curva; accumulando, giro dopo giro, decimi di vantaggio su Alex Marquez e Dovizioso, riusciti solamente in un'occasione a scalfire la supremazia del ternano, che mise le cose in chiaro con una pronta replica all'esterno del "Chemin aux Boeufs". Tra i festeggiamenti del parco chiuso, sul viso di Danilo scese anche qualche lacrima: sapeva che a fine stagione avrebbe lasciato la Ducati e in cuor suo aveva capito che quella sarebbe stata, con buona probabilità, l'ultima vittoria in MotoGP. Alla sera, una volta rientrato in Italia, Terni lo accolse con petardi, trombe, cori. Danilo Petrucci, per una notte, fu un eroe portato in trionfo. Come un campione del mondo.
Invece eccola un'altra occasione per il numero 9, sulla Ducati ufficiale, a Le Mans. Borgo Panigale l'ha convocato consapevole dell'amore del paddock e degli appassionati per Danilo, che ha carisma e affidabilità da vendere. Naturalmente non ci si può aspettare nulla di dirompente da un pilota che viene lanciato in un weekend di gara ufficiale della MotoGP senza test alle spalle, dopo due anni di assenza. In una bella intervista rilasciata a Carlo Baldi per Moto.it, però, il ternano ha spiegato che non dovrà ricominciare completamente da zero. Chissà che Ducati, immaginandosi un'eventuale gara bagnata a Le Mans - pista di Danilo Petrucci - non abbia pensato al colpo grosso: "Mi ha telefonato Paolo Ciabatti ieri sera, per sapere se ero disponibile. Mi ha detto che Michele Pirro sarebbe stato impegnato nel CIV al Mugello e quindi avevano pensato a me. Ho dato subito il mio assenso anche perché potrebbe essere la mia ultima gara in MotoGP e questa mattina abbiamo definito gli ultimi dettagli. Ritengo che questa wild card sia una specie di premio, un riconoscimento da parte della casa italiana nei miei confronti. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con tutte le squadre con le quali ho lavorato ed anche per questo a Le Mans correrò con una Ducati, così come lo scorso anno sono stato richiamato da Suzuki. In Ducati sanno già quale è la mia posizione in sella, la moto è più o meno la stessa ed anche dal punto di vista dell’ergonomia non ci dovrebbero essere stati cambiamenti. Da parte mia so quali bottoni devo premere. Le Mans oltretutto è una delle mie piste preferite e l’ultima volta che ho corso lì con una Ducati ho vinto. Correre con una Ducati rende le cose più facili. Lo scorso anno quando ho corso con la Suzuki la inserivo in curva per tenere una traiettoria e la moto ne seguiva un'altra. È stato molto difficile, anche perché non avevamo dati sul bagnato ed ho cercato solo di concludere la gara. Questa volta mi aspetto che lo sia molto meno con la Desmosedici".