È il Danilo Petrucci dei tempi migliori quello che domenica, al New Jersey Motorsports Park, ha trionfato in Gara 2 nella penultima tappa del MotoAmerica. Il Petrux ha rifilato quasi sette secondi al secondo classificato e oltre quindici al terzo. Il terzo, appunto, era Jake Gagne, campione in carica e diretto rivale di Danilo per la conquista del campionato. La classe non è acqua, ma a Petrucci le cose migliori riescono sempre sotto la pioggia battente. Da Silverstone 2015 alla vittoria di Le Mans nel 2021, passando per l’asfalto inzaccherato dello scorso weekend in New Jersey.
E dire che Danilo, dopo il quarto posto di Gara 1, si trovava a 13 punti di distanza da Gagne in classifica. La seconda manche, dunque, si era trasformata in uno snodo cruciale; Il ternano – per arrivare all’ultima gara certo di potersi giocare il titolo con una relativa tranquillità – doveva obbligatoriamente battere il rivale. E Petrux ha risposto presente, da vero campione. Ha vinto, senza errori, sfruttando condizioni a lui favorevoli. Ora solo quattro lunghezze separano l’italiano del Team Ducati Warhorse dal trentenne statunitense della Yamaha. Ad assegnare il titolo saranno le due manches di Barber, nel nord dell’Alabama, in quello che dal 23 al 25 settembre sarà il gran finale del MotoAmerica 2022. Con cinquanta punti ancora a disposizione, infatti, nessuno dei due contendenti avrà modo di gestire e, tantomeno, di risparmiarsi. Danilo, tuttavia, sembra viverla con la giusta tranquillità: “Comunque andrà, sono molto contento di portare il campionato all’ultima gara, a prescindere se dovessi arrivare primo o secondo, perché sono molto contento di aver portato tutte queste emozioni in questo campionato. Il MotoAmerica è stata la scelta giusta”, ha dichiarato Petrucci ai colleghi di GPone.
Il ternano, poi, ha analizzato limpidamente la gara: “Sicuramente la pioggia è stata per noi come acqua nel deserto. Mi piace sempre guidare sul bagnato e sapevo che la mia Ducati si sarebbe comportata perfettamente. Ho cercato di fare il mio ritmo senza stressare troppo la gomma posteriore. È stato sufficiente perché con solo un giro in più sarei stato nei guai, non per vincere la gara ma anche solo per finirla. Infatti già a tre giri dalla fine avevo avuto un’avvisaglia; non credo di esser stato ripreso dalle telecamere ma ho rischiato l’highside. Sono rimasto in pista per questione di centimetri”. Considerando l’esperienza di Gagne nel MotoAmerica, si potrebbe presumere che Danilo arrivi svantaggiato all’ultimo round in Alabama, anche se Petrux rassicura tutti: “Ora andiamo a Barber, conosco la pista. Avevamo fatto un giorno di test a maggio, ci proverò”.