L’aveva anticipato qualche settimana fa Razlan Razali, patron del Team RNF WithU, che Darryn Binder difficilmente avrebbe potuto proseguire la sua avventura in MotoGP nella prossima stagione. “Siamo felici di quello che sta facendo Darryn Binder, considerando che è un rookie e che arriva direttamente dalla Moto3. È sulla nostra lista per il 2023 ma, purtroppo, non è la priorità perché ci sono altri piloti disponibili. La MotoGP è un business – ha proseguito Razali - e i risultati sono importanti”. Una sorta di "Grazie ed arrivederci" quello del team principal malese all’indirizzo del giovane pilota sudafricano, che al termine del GP d’Austria ha ribadito: “Non ci sono più opzioni per me in MotoGP, credo che tornerò in Moto2. Sto ancora aspettando che il mio manager mi faccia delle offerte, poi selezionerò quella migliore".
Stesso destino di Remy Gardner, per il quale un futuro in top class sembra utopia dopo la decisione di KTM riguardo ai piloti da schierare nel Team satellite Tech 3 di Hervé Poncharal, che nel 2023 correrà supportato dal marchio GasGas e con Pol Espargaro – già ufficializzato – su una delle due moto. Proprio l’arrivo del brand spagnolo avrebbe spinto i vertici della Casa austriaca a tentare l’assalto per tenere Miguel Oliveira, scaricato ad inizio stagione per far posto a Jack Miller. Pit Beirer, responsabile motorsport per KTM, avrebbe formulato una ricca proposta al pilota portoghese, che dopo essere stato accostato al team Aprilia RNF per il 2023 ora ci ripensa: “Abbiamo assicurato a Miguel che Tech 3 sarà un vero e proprio secondo team factory in futuro, non lo sapeva quando gli avevamo proposto di passare a Tech 3 a maggio”. Tutto ciò andrebbe a discapito di Remy Gardner, lasciando il pilota australiano senza sella nel momento in cui i giochi di mercato in MotoGP sono praticamente finiti.
L’unico rookie a potersi salvare, oltre a Fabio Di Giannantonio e a Marco Bezzecchi, è Raul Fernandez. Il pilota madrileno, vicecampione Moto2 lo scorso anno, sembra aver raggiunto con KTM l’accordo per risolvere il contratto e – contestualmente - versare all’azienda di Mattighofen una clausola ridotta rispetto a quella di un milione di euro inizialmente pretesa. Fernandez potrebbe così liberarsi dalle grinfie della Casa austriaca e trovar posto proprio alla corte di Razlan Razali e di Aprilia RNF per il 2023.
In ogni caso, il quadro per gli esordienti della top class appare tutt’altro che roseo, e non per colpa loro. I prototipi che Gardner, Fernandez e Darryn Binder hanno guidato si sono rivelati i meno prestazionali del lotto e, di conseguenza, le occasioni per farsi notare sono mancate. Va considerato che i contratti a breve termine a cui sono stati sottoposti i rookies, in queste condizioni, non possono che generare una pressione negativa, contribuendo a rallentare (se non sbarrare) la crescita. A questi tre ragazzi, in particolare, non sono stati concessi nemmeno i fisiologici tempi di adattamento alla MotoGP; figli di un sistema in cui sono i costruttori (che subentrano ai team clienti nella gestione contrattuale dei piloti) a decidere, imporre e volere tutto subito. KTM e Yamaha, quest’anno, sembrano aver giocato con i loro giovani esordienti: chiudendo gli occhi e sperando nel colpo gobbo di pescare dal mazzo i nuovi Stoner, Rossi, Marquez. E se non va bene si ritenta. Con questo metodo, le Case, difficilmente saranno più fortunate.