Ricordate di quando la VR46, per il suo ingresso tra le squadre del mondiale 2022 di MotoGP, sembrava poter essere sostenuta dal colosso Aramco? Un main sponsor di grande peso, almeno così appariva inizialmente, che però si è pian piano dissolto tra dubbi e sospetti dietro l’ombra di un presunto principe saudita dal nome più simile a un codice fiscale: sua Altezza Reale Abdulaziz bin Abdullah bin Saud bin Abdulaziz Al Saud. Lui esisteva realmente, ma non aveva mai intavolato una trattativa del genere. E pensare che pareva addirittura esserci l’accordo che sarebbe dovuto durare fino al 2026. Un gigante degli idrocarburi associato a un gigante sportivo (prima) e mediatico (poi) come Valentino Rossi sarebbero state le nozze perfette, ma qualcosa non tornava come abbiamo raccontato su MOW: passando da una holding che opera in 37 paesi nel mondo che non aveva nemmeno una mail aziendale - ma un semplice account Gmail - fino a Dorna e Ducati che non potevano essere così ingenue da finire in balìa di un mitomane che si era finto principe saudita millantando un pedigree nel motorsport, ma soprattutto tanti soldi che invece non aveva. Solo 12 mesi dopo, però, Aramco (quella vera) vola in Borsa e raggiunge quotazioni record. Infatti, stando agli ultimi dati, il colosso petrolifero ha approfittato dello scivolone di Apple e si è ripreso, dopo due anni, il titolo di azienda pubblica di maggior valore al mondo.
In buona sostanza ha spodestato Apple (che il 3 gennaio 2022 era la prima a raggiungere i 3mila miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato). Non solo, perché sulla scia della guerra in Ucraina, continua a viaggiare costantemente sopra i 100 dollari al barile – le azioni di Saudi Aramco quest’anno stanno facendo registrare una crescita pari al 28% - che potrebbe essere ancor più sostenuta nei prossimi mesi. E così ci torna alla mente quel lungo tira e molla tra Vr46 e Tanal Entertainment (l'intermediario della trattativa), che aveva speso il nome di Aramco ma senza in realtà esservi collegata, che fortunatamente si è concluso con un comunicato ufficiale che ha fatto tirare a tutti un sospiro di sollievo: “Mooney, la prima realtà italiana di Proximity Banking & Payments, sarà il nuovo title sponsor del VR46 Racing Team, la squadra corse creata da Valentino Rossi e protagonista nelle categorie del motomondiale MotoGP e Moto2. In seguito all’accordo, il naming del team sarà Mooney VR46 Racing Team e verrà utilizzato in tutte le immagini del Team (incluse moto e tute dei piloti) e nelle comunicazioni ufficiali. Ulteriori informazioni saranno svelate il 3 gennaio prossimo”. Tutto bene è quel che finisce bene, soprattutto quando sfuggi a un raggiro. Ma certo, a guardare come oggi vola Aramco in Borsa, forse qualcuno nel team di Valentino ha avvertito un po’ di vertigini, visto che avrebbe potuto appoggiarsi alla società di maggior valore al mondo associata al pilota più famoso al mondo. Sempre che quella trattativa fosse mai esistita realmente...