Pensavate che case e team telefonassero per primi ai piloti per chiedergli se volessero correre con i loro colori nella stagione successiva? No, non è così che funziona. Anzi, sono i piloti, attraverso i loro manager, a fare quasi sempre la prima mossa. Lo ha svelato Davide Brivio, in una lunga intervista a TNT Sport, raccontando del suo ritorno nel paddock delle due ruote, ma pure di come funzionano in realtà le trattative di mercato. Facendo riferimento, in particolare, anche a quello che sta succedendo nel team di cui è al timone: Trackhouse Aprilia.
“Funziona così, non c'è niente da nascondere – ha ammesso - Ricevi una chiamata e sai chi è disponibile. Poi da lì decidi se continuare a parlare o no. Di solito sono tanti i manager che telefonano e è così per tutti”. Parole, quelle di Brivio, che sfatano un po’ il mito della squadra che va a cercare di rubare il campione di turno a un’altra squadra. Il team manager italiano, però, entrando nello specifico di quello che sta succedendo in Trackhouse, spiega pure che adesso la fase è quella in cui le chiamate dei manager sono sempre di meno. Da una parte perché la squadra satellite di Aprilia ha già ristretto il campo e dall’altra perché molti piloti hanno già trovato una sistemazione per il nuovo anno.
Non significa che in Trackhouse sono rimasti con il cerino in mano, ma semplicemente che il neonato team americano vuole prima di tutto capire quali sono le reali intenzioni dei suoi attuali piloti. “Io sono appena arrivato – ha spiegato - Stiamo cercando di costruire qualcosa, di consolidare la squadra. È complicato, con il mercato. Stiamo cercando di creare una buona atmosfera e di restare uniti, soprattutto con Raul e Miguel perché vogliamo una cultura in cui non ci si arrende". Una scelta di continuità, quindi, che però sarà forse possibile solo in parte, con Brivio che ammette che le trattative con Miguel Oliveira sono ancora in alto mare. a priorità è parlare con entrambi. “La realtà è che siamo abbastanza vicini con Raul Fernandez – ha detto ancora Brivio - È felice di restare e noi siamo felici se resta perché pensiamo che abbia un grande potenziale. Stiamo parlando anche con Miguel Oliveira, ma ha altre opzioni. Dobbiamo vedere se e dove possiamo trovare il punto di equilibrio giusto e renderlo felice di restare. Ci stiamo lavorando”.
Solo se Oliveira deciderà di andare via (la destinazione, con tutta probabilità, sarà Yamaha su sponda Pramac) allora in Trackhouse si andrà più a fondo su discussioni che comunque, per ammissione dello stesso Brivio, sono già in corso. La prima riguarda Jack Miller, rimasto a piedi dopo che KTM ha scelto di puntare su Maverick Vinales e Enea Bastianini e l’altra riguarda, invece, Joe Roberts, che sta facendo molto bene in Moto2 e che è americano proprio come è americana la governance di Trackhouse. “Sì, stiamo parlando con Jack e Joe – ha concluso Brivio - Potrebbero essere il piano B o il piano C: valutare altri corridori nel caso in cui non riuscissimo a trovare un buon accordo con Miguel. Tutti sanno, più o meno, che le nostre strade sul mercato sono abbastanza chiare: c'è un pilota esperto disponibile, oppure un giovanissimo su cui scommettere”.