L'album fotografico del 2023 di Davide Tardozzi si conclude con un'ultima immagine gioiosa, che lo vede indossare una parrucca dai capelli lunghi, rossi, ricci. Festeggia il Team Manager Ducati, nel box Lenovo, mentre regge in mano un bicchiere di spumante. Le telecamere di Sky lo pescano in questa veste, che non è esattamente la quinta essenza della professionalità, ma un'istantanea insolitamente soft, rilassata. Inaspettata, al primo sguardo. Perché Davide è la professionalità fatta a persona, l'uomo che in Ducati tiene sempre tutti sulla corda. Anche per questo, tra le vie del paddock, quando si parla di Tardozzi spesso gli si accompagna l'epiteto "Generale". Così il manager di Borgo Panigale, non appena capisce di essere finito in mondovisione con una buffa parrucca in testa, si imbarazza. Poi si guarda attorno: vede solo uomini vestiti di rosso - i suoi uomini - che ballano e saltano, con capigliature posticce e stravaganti. Allora Tardozzi ride di gusto e torna a cantare "Pecco is on Fire", inno del secondo titolo mondiale consecutivo di Bagnaia.
Che poi, a pensarci, sono tante le immagini del 2023 di Tardozzi. La prima che balza in mente, forse, risale alla prima domenica di settembre: Davide che abbraccia Domizia Castagnini, consolandola, accarezzondole delicatamente il viso come un padre. In quel momento a pochi metri da loro, al Centro Medico del paddock del Montmelò, veniva soccorso Pecco Bagnaia, di cui - dopo essere stato investito da Brad Binder - si sapeva solo che fosse cosciente. Quel weekend, quella domenica di spaventi e paure, poteva essere fatale. Per la salute di Pecco in primis e poi - considerando l'evoluzione delle cose - anche per il suo Mondiale e per la stagione della Ducati ufficiale. Verrebbe da pensare che, senza una figura come quella di Davide, il box rosso avrebbe fatto molta più fatica a lasciarsi alle spalle dolori, delusioni e tensioni che abitualmente caratterizzano una stagione lunga nove mesi e oltre quaranta gare. Tardozzi è l'equilibratore del box dell'ormai tre volte campione del mondo, la figura che ci rassicura quando vediamo Bagnaia in coda alla lista dei tempi e quella che ci tiene coi piedi saldi a terra - che ci fa subito pensare alla gara successiva - nelle domeniche in cui Nuvola Rossa spicca il volo verso i gradini del podio. È il Davide versione Rocky quando la bandiera a scacchi sventola per una Ducati e finalmente si possono tirare pugni e ganci nell'aria, prodromici di esultanze liberatorie. È il Generale Tardozzi colui che non si sposta di un millimetro quando Jorge Martín aspetta Bagnaia all'uscita dai box. È Davide Tardozzi padre, che fa da chioccia, che si carica di responsabilità, che protegge Pecco, Enea e tutti i suoi uomini nei momenti di difficoltà.
Noi abbiamo intervistato Davide nel paddock di Valencia, poche ore dopo il verdetto definitivo della MotoGP 2023. A qualche minuto di distanza da quell'iconica comparsata nei salotti degli italiani di un classe 1959 con una parrucca in testa e la vitalità di un ragazzino: "È stato sicuramente il Mondiale più sofferto di sempre, chiuderlo con una vittoria è stato qualcosa di eccezionale. Si soffre sempre quando sei in lotta per un Mondiale, che sia il primo o l'ultimo, ma il più bello secondo me sarà il prossimo. Io credo che Pecco ci abbia messo tanto del suo nello sviluppo della moto, nel dare indicazioni, nel tracciare la strada, oltre al fatto che tanti altri piloti Ducati stanno beneficiando del suo enorme lavoro. Quindi bravo Pecco e soprattutto brava Ducati. Il momento più tosto della stagione? Questo venerdì di Valencia, eravamo veramente in seria difficoltà, poi sia gli ingegneri Ducati che Pecco hanno tirato fuori il coniglio dal cilindro e, che dire, sono stati bravissimi".