La Formula 1 sta iniziando a mostrare le sue monoposto completamente stravolte dal regolamento, mentre la MotoGP è in circuito per i primi test della stagione. In breve, dopo la lunga pausa invernale, il motorsport è tornato a produrre il suo show. Ne abbiamo parlato con Davide Valsecchi in una lunga chiacchierata, a partire dall’Aston Martin di Vettel e Stroll per arrivare ai rincari sulle bollette mentre in piazza si protesta contro il Green Pass. Ecco cosa ci ha raccontato.
Come procedono le presentazioni?
“Adesso un po’ per covid e un po’ per gusti fanno queste presentazioni online, imbarazzanti. Io non riesco a capire se le macchine ci sono davvero o se si tratta di rendering grafici: saranno le macchine che vedremo ai test? Le avranno cambiate nel frattempo? Fanno un po' queste cose per non farsi vedere dagli avversari, ma la Haas per esempio è ultima in classifica: cosa avrà da nascondere agli avversari? Per ora l’unica che mi è piaciuta è l’Aston Martin”.
Ti chiamo perché stamattina in redazione è saltato fuori un aneddoto su di te: sei a Singapore, gara di GP 2 valida per il titolo che poi hai vinto. C’è un caldo devastante ma, per far vedere che non hai paura di niente, figuriamoci del caldo, ti presenti in griglia con il casco in testa e un taglio dal barbiere rimediato in un centro commerciale. È vero?
“Vero, si… Ma che aneddoto è! Perché mi dici questa cosa?”
Perché sui social Max Verstappen sfoggia un casco d’oro, il numero uno sulla macchina, la stella che segna il titolo: sembra che questo suo mondiale voglia sbatterlo in faccia agli avversari, Hamilton in primis, ad ogni occasione. Una roba alla Valsecchi!
“(Ride, ndr.) Anche io ho questa sensazione, è in fissa clamorosa. Anche perché è da diversi anni che chi vinceva il titolo non metteva il numero uno sulla macchina. Verstappen è veramente forte, anche se fino all’anno scorso non ha avuto la macchina per provarlo. Lo stesso vale per Leclerc, lui è in palla ma con la Ferrari dello scorso anno cosa poteva fare che era da settimo posto? Norris uguale: è davvero veloce, però quando la macchina è perfetta arriva quarto. Verstappen secondo me ha voluto mandare il messaggio che lui, da pilota, era pronto a vincere da 4-5 anni e che l’ha fatto appena ha avuto il mezzo adatto. Se ci pensi è rischioso fare lo sbruffone in un anno in cui i regolamenti cambiano così tanto, ci fossero state le auto del 2021 avrebbe potuto vincere o fare secondo dietro a Hamilton. Magari adesso avrà una macchina da settimo posto. Però lui è super confidente, sa di essere uno duro, un figo”.
"Hamilton? il suo impero è finito ad Abu Dhabi"
Questa rivoluzione dei regolamenti può portare a qualche sorpresa tra i team minori?
“Penso che comunque saranno tutti più vicini. I regolamenti sono abbastanza stringenti, cambierà tutto: passo più corto delle auto, macchine quasi 40 Kg più pesanti, aerodinamica semplificata… Ci saranno meno possibilità di buttare soldi in queste cose, anche gli alettoni saranno quasi standard. Essendoci meno aree su cui lavorare ci saranno meno punti in cui fare la differenza. Che una scuderia piccola come la Haas possa fare il colpaccio però lo speriamo sempre ma non capita mai. L’ultima vera sorpresa è stata la Brawn GP, quando comprarono il pacchetto Toyota e massacrarono tutti”.
Quindi il pilota (e i budget della scuderia) faranno ancora più la differenza?
“Mah, non è nemmeno più avvantaggiato chi ha più soldi, perché il budget per le spese nel 2022 è di 145 milioni di euro a team. Escludendo top manager e piloti non possono spendere di più. Vincerà chi è più bravo e chi ha il motore migliore, perché quello non è cambiato e se ti prendevi 3 o 4 decimi di motore te li prendi anche quest’anno. Non penso che in un inverno si possa risolvere un problema che c’è da otto anni. Mercedes e Honda, che andavano più forte prima, probabilmente continueranno a farlo adesso".
Pensi che George Russell finirà a fare il Bottas della situazione o che punterà a stare davanti?
“Questa roba è bella, sono i discorsi che mi fanno impazzire. Lui fino ad ora ha dovuto fare il servo, è da anni che ha un contratto con Mercedes e sogna di arrivare lì, fare i soldi veri ed affermarsi come pilota a livello mondiale. Solo che, finché vincevano i campionati, perché rischiare mettendo un talento contro un campione affermato? Russell ha dovuto fare il buono per avere quell’opportunità. Ti ricordi quando ha in Bahrain sostituendo Hamilton? È stato esaltante. L’anno dopo però è rimasto a fare il servo, zitto e lavorare, e tutte le volte che c’era una questione con Red Bull era schierato con Mercedes… Ora è di fianco a Hamilton e questa è la mia previsione: se la macchina non è da mondiale Russell gli arriva davanti. Se la machina è da titolo invece non sono convinto. Perché Hamilton, che sta andando avanti con gli anni ha periodi di forma minori durante la stagione, l’anno scorso è stato fortissimo nelle ultime sei gare, prima soltanto bravo e all’inizio nemmeno brillante”.
Però ha una costanza di rendimento spaventosa.
“Esatto. Non si ritira mai e quando sente quell’odore di impresa storica diventa imprendibile, anche per Verstappen che ha vinto solo perché all’ultima gara Lewis è stato preso in giro. Altrimenti di guida lo stava surclassando, il campionissimo è venuto fuori quando contava. Se la macchina non è da titolo però non credo che vedremo quella fame di vittoria in Hamilton. Il ragazzino di base ha più attitudine - ma questo succede anche nella vita normale - e se Hamilton riuscisse a vincere il mondiale diventerebbe di diritto il più grande della storia: è già tra i più bravi, ma uno che cambia così tante epoche e continua a dominare… Comunque secondo me il suo impero è finito ad Abu Dhabi”.
Dici che non vincerà mai l’ottavo titolo?
“No, secondo me no. Non vince più perché ci sono piloti giovani che hanno un talento clamoroso, poi Verstappen è impressionante: numero uno per gare davanti al suo compagno, per qualifiche… Quando guardi ad Hamilton contro Bottas, Lewis si è fatto battere sei volte. Aveva una gran macchina e sul finale è stato incredibile, ma questi giovani - includo anche Norris - hanno fatto paura. Vero che hanno compagni di squadra meno veloci, ma sono dei fenomeni”.
Altro tema caldissimo è la rivalità fra Charles Leclerc e Carlos Sainz in Ferrari. L’anno scorso si è un po’ ribaltata la previsione, ora come la vedi?
“Ah, si. Io immaginavo che sarebbe stata dura per Lecrerc, perché quando vai contro ad un campionissimo come Vettel è più facile, come per Russell quest’anno: se arriva un pelo dietro ha fatto il suo lavoro, se lo batte lo chiamano fuoriclasse. Quando Lecrerc è arrivato in Ferrari gli bastava arrivare dietro a Vettel per essere considerato capace, invece battendolo è passato da fenomeno e gli ha chiuso la carriera. Quando invece è arrivato Sainz le cose sono cambiate, Charles doveva fare i miracoli e a Carlos bastava stargli vicino. Guarda te, la costanza di Sainz ha pagato e alla fine gli è anche arrivato davanti… Me l’ha confuso mentalmente! Quindi dico che per Lecrerc quest’anno in Ferrari sarà fondamentale. Ha il talento di Verstappen, è più pronto di Norris e Russell, ha già vinto le gare… Però intanto Max ha vinto un mondiale - quello non glielo leva nessuno - e ora con un titolo in tasca non guida, vola. Charles deve ancora dimostrare di essere speciale e credo che con la macchina giusta potrà fare grandi cose. Ma se in Ferrari gli danno una macchina da terza fila… Sainz è uno che non molla mai, è un lottatore clamoroso e super equilibrato”.
Tu e Federica Masolin siete la coppia d’oro di Sky Sport. È tutto spontaneo o ci lavorate un po?
“Ci troviamo benissimo, è una grande amica e siamo molto naturali. Ci divertiamo un sacco, poi entrambi siamo giovani, ci piace… Se no guai eh! Lei è fighissima, ma la verità è che è proprio brava, la migliore. Penso che insieme potremmo anche raccontare il calcio. Comunque ti dico che secondo me le donne sono più brave ed hanno una gran memoria. Lei era brava a fare la conduttrice ma adesso sa anche molto di Formula 1 rispetto a quando ha iniziato. Si ricorda le statistiche e ogni tanto esprime anche lei la sua opinione, anche se io le ricordo che è una donna e che quindi non capisce un cavolo di auto (ride, ndr.) ma in questo mondo moderno non è più convincente. E poi ormai ha imparato, non la frego più”.
Pensi che l’obbligo vaccinale con terza dose appena introdotto in tutto il paddock, stampa inclusa, sarà un problema in Formula 1?
“È un tema delicato, appena uno apre bocca si arrabbiano tutti. Io dico che sono stato tra i primi a farlo per diversi motivi: la salute, il bambino, la compagna e anche il lavoro. Senza non potevi fare niente, figurati che pensavo di vaccinarmi e non fare più tamponi, invece ne faccio due a settimana da quando è iniziato il covid e non ho mai smesso di farlo. Non so se in Formula 1 ci sia qualche no vax, ma quella gente lì fa tamponi in continuazione: prima di partire, appena scende dall’aereo e appena si arriva in pista, tutti i giorni. Questi in un weekend di gara fanno cinque o sei tamponi. In generale che Djokovic o altri sportivi non abbiano fatto il vaccino è un errore, ma resta un problema loro. A questi livelli li massacrano, fanno un tampone ogni due minuti”.
E di Marco Melandri, con cui fate tante dirette sui social per parlare di MotoGP e Formula 1, che pensi?
“È un mio amico! Lui non accende sempre il cervello, ma ricordiamoci un principio di base: noi sportivi non siamo per forza le persone più intelligenti della terra. Djokovic è da quando ha sei anni che tira una pallina contro il muro e si è dedicato a quello, non è un luminare. Ci sta che ogni tanto dicano cose che non hanno senso, Melandri - che è mio amico - me lo ha detto che ha esagerato ed è stato un pazzo a partecipare al corteo, comunque mi spiace per lui. Comunque adesso ricominceremo con le dirette…E magari avremo una banda di no vax che ci segue, una bella banda di fuori di testa! (ride)”.
Passiamo alla MotoGP allora: Marc Marquez è tornato e la sensazione più o meno condivisa è che andrà fortissimo.
“Anche secondo me, danno tutti per favorito Bagnaia, Ducati è italiana e bisognerebbe dare lui per favorito. Però se devo scommettere - e scommettere soldi non l’ho mai fatto in vita mia - dico Marc Marquez”.
Addirittura per il titolo?
“Secondo me si. A fine stagione era da mondiale, ha vinto tre gare e ha fatto dei piazzamenti. Quando ha smesso di cadere è stato impressionante, non penso che a inizio stagione farà degli errori da tutto per tutto, qui è in ballo il campionato e lui va fortissimo. In Ducati sembrano atomici perché hanno Bagnaia che va forte, Miller che è da primi quattro, Martín con un talento clamoroso e Bastianini carico a pallettoni. Ma con Marquez ce l’avranno molto dura, secondo me lo stanno un po’ sottovalutando”.
Primo anno senza Valentino Rossi in MotoGP. Hai un ricordo particolare di lui?
“Lui è speciale. Non so come risponderà il pubblico, di certo è stata una grande attrattiva sul finale della scorsa stagione. Negli ultimi anni comunque era indietro e non è bellissimo vedere il tuo eroe stare lì in fondo. Se troviamo un nuovo campione recuperiamo, certo che è difficile che venga fuori uno come lui. Bagnaia - che mi piace - non ha il carisma, la simpatia e la naturalezza di Vale. Uno che lo aveva era Simoncelli, era divertentissimo. Ma quando parli con gli altri sono da mani nei capelli”.
Probabilmente questi piloti sono stati anche un po’ spaventati, adesso come dici mezza parola fuori posto sei già sul patibolo.
“Probabilmente è vero. Ma non capisco perché gente di quel livello non paghi uno per seguire la comunicazione. Quelli bravi lo fanno eh. La storia del ‘devo lavorare’, vogliamo parlarne? La gente ti guarda in televisione e lavora tutto il giorno, non può sentire uno che dice ‘devo lavorare’. Devi dire che ti stai divertendo, altrimenti non è intrattenimento: ingaggiate uno serio, il Dovizioso che ‘devo lavorare’ come fa a dire una cosa del genere? Marquez starà sulle palle però si presenta con un sorriso a trentadue denti, battutina tutte le volte… quello è brillante, poi può stare antipatico ma non si può dire che non sia brillante. E non è come Valentino, ma si vede che lui ci lavora”.
A proposito di Valentino: come pensi andrà con le auto?
“Tanto forte. Mi ricordo che ero ragazzino e ho visto una gara di kart a Genova, c’erano Valentino Rossi e Marco Melandri e hanno lottato tutta la gara per la vittoria in mezzo a dei professionisti del kart. Quelli che vanno forte in moto sono naturalmente dotati, hanno uno spirito della velocità incredibile. In più Vale è anche stato abituato, perché tutti gli anni correva anche con le auto. Certo che sui rally era speciale, non so perché non l’abbia fatto”.
Eh, non troppo tempo fa ha raccontato che gli sarebbe piaciuto ma che è sembra troppo pericoloso.
“Eh, ci sta, ha una famiglia! Qualche anno fa corse una gara su terra, mi sembra in Nuova Zelanda, e arrivò nei primi dieci. In pista trovi gente specializzata e non sarà così semplice, però lui è Valentino Rossi e gli daranno un missile con le ruote, il compagno di squadra all’altezza… Farà la sua porca figura, vedrai. Già in Formula 1 aveva tempi brillanti, certo se vuoi stare nei primi venti al mondo non ce la farai mai, c’è gente che si prepara da quando ha sette anni. Ma per essere uno che arrivava da fuori era un talento clamoroso. Ripeto però, mi dicevano che non era da primi venti. Comunque credo che nel GT può anche vincere Le Mans, probabilmente si sta preparando per quello”.
Pensi che la Ducati stia portando l’attenzione del pubblico sulla marca, un po’ come la Ferrari in Formula 1?
“È vero, adesso che la Ducati è di nuovo forte sta tornando quel tifo che c’è in Formula 1 per la Ferrari, ma secondo me è sbagliato. Mi ricordo quando Bottas si è preso gli insulti dai ferrarista perché stava eseguendo gli ordini di scuderia. Lui è uno che guida a 320 Km/h, è comunque un eroe”.
Certo, è così anche per Marc Marquez: come fa un appassionato di moto a insultare uno che va così forte?
“Infatti, dobbiamo essere sportivi. Poi qualcuno si comporta male, ma quella roba lì è nell’indole dei piloti. Anche Valentino, che per noi è un santo, qualche volta si sarà comportato male. Nel 2015 per esempio… di solito quando litighi la colpa è un po’ di tutti e due, invece in Italia abbiamo riempito Marquez di insulti per anni. Non ci piace il personaggio? D’accordo, però è un fuoriclasse. In Formula 1 i piloti sono molto sportivi, guarda Hamilton quando ha perso il mondiale, è andato da Verstappen e gli ha fatto i complimenti. Il team invece no, tra insulti e ricorsi mi hanno dato la nausea”.
Il 20 marzo c’è la prima gara: cosa ti aspetti?
“Che non puoi dirlo, tutti quelli che fanno previsioni sbagliano. Quando cambiano i regolamenti ci vuole qualche gara prima di capire. Perché motore è un conto, ma quando cambi il telaio molto dipende anche dall’assetto. Ferrari si è preparata tantissimo sui nuovi regolamenti. La macchina di quest’anno la stanno studiando da parecchio, lo dicono loro e lo ammettono gli avversari, quindi spero che questo paghi. Un dubbio importante? Il motore. Quei regolamenti non sono cambiati e Mercedes aveva un missile. Verstappen con la Honda andava forte e Ferrari era un pelo dietro, non penso che in due mesi d’inverno abbiano risolto un problema che si portano dietro da otto anni. Ma soprattutto, se hanno sbagliato la macchina dovranno farci i conti per tre o quattro anni”.
Grazie.
“Scrivi un’ultima cosa: noi siamo abituati a sentire il profumo della benzina e ci fanno la morale sull’elettrico, così iniziamo a lavorare con queste macchine che non ci piacciono e loro che fanno? alzano il costo dell’elettricità mettendo in difficoltà le persone che fanno lavori normali, è una cosa incredibile. E intanto le piazze sono piene di no vax che stanno lì a raccontarmi del 5G e della terra piatta… ma dai”.