Nuovo capitolo della storica rivalità tra Jorge Lorenzo e Valentino Rossi. A scriverlo è stato lo spagnolo, ex compagno di squadra del Dottore ai tempi della Yamaha ma non esattamente suo amico. Lo ha fatto durante una lunga ospitata in un programma di TVE "Le tre porte" in cui si è confidato, parlando della sua carriera ma anche della sua vita attuale, agiata e lontana ormai dalle piste.
A far parlare, però, come detto, è la parte dedicata alla rivalità interna con Rossi, a sua volta ora ex pilota dopo l'addio avvenuto al termine della stagione 2021. "Quando mi chiedono di Valentino Rossi, dico che più eravamo lontani e più andavamo d'accordo. Quando eravamo compagni di squadra in Yamaha ci parlavamo perché non avevamo altra scelta, ma se potevamo evitarci, ci evitavamo. Quando è andato in Ducati ci siamo trovati meglio. Quando lui era in Yamaha e più tardi sono andato io in Ducati, ci siamo trovati di nuovo d'accordo".
I due, ora che non devono sfidarsi più, sembrano aver seppellito l'ascia di guerra, almeno stando a quanto raccontato da Lorenzo: "Ora andiamo molto d'accordo perché siamo entrambi in pensione. Mi ha invitato nel suo ranch, che è spettacolare, a una gara che fa ogni anno, la gara dei campioni. Ho ricevuto il suo invito su WhatsApp e sono rimasto molto sorpreso", ha però ammesso.
I due si sono così trovati di nuovo l'uno contro l'altro, anche se in uno scenario decisamente meno competitivo. Ma è stato svelato anche un altro retroscena, molto prima della rivalità con Rossi che quindi sarebbe potuta anche non iniziare nemmeno. "Quando avevo 14-15 anni, mi sono rotto la clavicola e il polso, stavo avendo una convulsione in ospedale, mio padre mi ha visto così male che mi ha detto 'figlio, smettiamola con questa merda'. Ho stretto i denti e ho detto 'no, papà, dobbiamo continuare'. Se ho un figlio che vuole fare la mia stessa carriera, cercherò di evitarlo con tutte le mie forze perché so quanto sia pericoloso, non siamo quasi mai consapevoli di quello che stiamo facendo. Mia madre non poteva assolutamente guardare le gare, si chiudeva in bagno o in terrazza e non guardava la televisione. Adesso a casa sono felici e sereni di sapere che non mi succederà niente, almeno con la moto".