In ogni caso è un giallo. Una spy story nel mercato del calcio italiano sinora monocorde e che sinora ha fatto registrare solo cessioni, partenze, corteggiamenti sauditi andati a segno e le mire dei top club europei sui migliori calciatori (e ce ne sono davvero pochi di grande valore) del calcio italiano. Si va avanti a puntate per declinare il futuro di Romelu Lukaku. Era strapromesso all'Inter, che per permetterselo ha praticamente venduto il portiere Onana al Manchester United. Invece ora l'attaccante belga è il peggior incubo dei tifosi interisti. La storia si condensa in una promessa mancata: mai alla Juve, mai all'avversario detestato. Invece Lukaku tratta, eccome, con la Juventus.
Non si tratta di un Misunderstanding alla maniera dei Genesis, ma semplicemente di un calciatore che si è rimangiato la parola. Di nuovo. Nulla di grave, nel calcio ormai si vede quasi di tutto, ma la storia sta così, come tra l'altro il Corriere dello Sport ha scritto per oltre un mese: Lukaku, di proprietà del Chelsea, in prestito all'Inter, mentre in primavera stava tornando ad alti livelli in nerazzurro, aveva iniziato a trattare con la Juventus.
La Juve di cui, aveva giurato davanti alla tv, intervista a Sky Sport, non avrebbe mai indossato la maglia. E invece si tratta. A tutto c'è un prezzo.
Piuttosto, la domanda viene spontanea: Lukaku che si ribellò - giustamente - ai cori razzisti in arrivo da una fetta della curva juventini prima di un calcio di rigore, appena qualche mese fa, nella semifinale di andata di Coppa Italia allo Stadium - faccenda che gli è costata una squalifica, poi annullata - se la sente quindi di giocare per una tifoseria che ritiene razzista? E la tifoseria juventina come reagirebbe? Basterebbe qualche gol per spegnere il risentimento e lo scarso apprezzamento (anche calcistico) nei confronti del giocatore?
Nella spy story, fatta anche di telefonate tra Lukaku e un capo della curva nord interista, come ha scritto la Gazzetta dello Sport, con la rinnovata promessa di Lukaku di non legarsi al "nemico bianconero", si iscrivono al dibattito anche Sebastien Ledure, il procuratore belga che si occupa legalmente di Lukaku, e l'agenzia di rappresentanza americana Roc Nation, fondata dal mito della musica nera Jay-Z, che aveva stigmatizzato l'episodio con la Juve con una campagna antirazzismo sui giornali italiani.
Il consulente belga avrebbe trattato su più tavoli per il futuro di Lukaku (Juve, Milan, Aston Villa) mentre Roc Nation avrebbe spinto per l'Inter.
Insomma, il quadro si presenta assai composito, la certezza è che a questo punto, come l'Inter ha fatto capire, il centravanti belga non vestirà mai più il nerazzurro. E con ampie probabilità potrebbe andare alla Juventus, perché pallino di mister Allegri e perché lo vuole il nuovo responsabile di mercato Cristiano Giuntoli (arrivato dal Napoli, a proposito di intrecci). Nel caso, dovrebbe forse dare qualche spiegazione e non aggiungere note piccanti a una vicenda che potrebbe diventare incandescente durante la stagione nelle sfide tra Inter e Juve.