Il match di kickboxing tra Claudiu Istrate e Mattia Faraoni, dopo la squalifica del rumeno per colpi alla nuca, continua sui social. Mattia Faraoni si è limitato a un video in cui spiegava le scorrettezze del suo avversario, ma Istrate non molla e prosegue nel perculare il campione con post e video su Instagram. Una foto fatta con l'intelligenza artificiale che ritrae un grizzly sul ring contro un coniglietto impaurito. La caption: Grizzly Vs The Cry Baby @mattiafaraoni, due video in cui lo sfida e lo insulta e uno, totalmente fuori di testa, che è un mix tra bullismo e sessismo. Lui, seduto al bar. Arriva una bella ragazza con appiccicata sul volto una foto di Faraoni, tenuta su con lo scotch. “Tre minuti e mezzo per un caffè?”, dice lui minaccioso, prima di mandarla via. Poi la richiama: “Aspetta”. La fa tornare indietro, le infila brutalmente il casco da kickboxing in testa e la rispedisce fuori campo, dandole una pacca sul culo. In linea col personaggio, niente da dire, anche se in molti nei commenti lo contestano: sei più bravo come influencer che come lottatore, usi Faraoni per attirare follower, e cose del genere. Compreso anche un insospettabile vip, il cantante Federico Zampaglione, che dal suo profilo Tiromancino official commenta lapidario: “Sei un pagliaccio”. Ecco cos'ha detto nei video.

Il primo video di Istrate: “Se hai le palle, accetti”
Mattia Faraoni, stai dicendo una marea di cazzate. Non puoi dire che non sai perché sono partito in modo aggressivo o che non capisci la mia reazione, dopo che, alla conferenza stampa e al peso, hai detto che io ero il tuo gettone di scambio per andare in Giappone. Cosa ti aspettavi da me? Che venissi lì a farti le carezze? Io l’ho presa sul personale. Perché se davvero avevi rispetto per me, non andavi tu direttamente dal promoter a chiedere di combattere con me solo perché ero la tua unica chance per arrivare in Giappone. Io non mi faccio usare da nessuno. Sono salito sul ring per vincere. Punto. E un’altra cosa: io non sono uno di questi showman che fanno il “dirty talking”, o come cazzo si dice, sui social. Io sono vero, e lo sono sempre stato. Ascoltami: adesso ho un brutto infortunio, ho bisogno di recuperare. Tu intanto allenati bene, preparati, perché ci sarà una rivincita. Se la vuoi, io sono disponibile. E questa volta, senza alcuna scorrettezza, cercherò di essere non solo pulito, ma più che pulito. Come non mi avete mai visto. Hai la mia parola. Voglio dimostrare a tutti quelli che mi scrivono messaggi d’odio, che mi odiano, e penso davvero di essere la persona più odiata in Italia, che tutto questo mi dà solo forza. Però, anche tu, non è che sei tanto ben voluto… guarda i commenti: la gente ce l’ha pure con te. Tanti sanno come è andato davvero quel match. Quindi preparati. Hai la mia parola: sarò pulito, più che pulito. Voglio far vedere a tutti che, senza nessuna scorrettezza, senza niente che non vada, mi metto il culo per terra, anche se ho già dimostrato la mia superiorità. Ma lo voglio dimostrare di nuovo, nel modo più pulito possibile. Se hai le palle, accetti.

Il secondo video di Istrate: “Paraculo, vittima”
L’ennesimo video da vittima che hai fatto… ascoltami: io sono un uomo. Non nego di aver commesso qualche errore, ma tu sei partito subito con l’intento di farmi squalificare. Ti abbassavi, ti giravi di schiena, mi davi il sedere, facevi le tue scenette. Hai fatto il furbo con tutti, ma con me non lo puoi fare, capito? E ora vieni a parlarmi di valori? Guarda che io combatto da 18 anni, capito? Quando tu ancora giocavi a briscola! Non sapete nemmeno cosa vuol dire davvero questo sport. Qui non contano i match o l’esperienza che dici di avere. E poi che senso ha che fai tutti questi video da vittima, quando io te l’ho già fatto un video dove ti provocavo, ma per una rivincita pulita, e ho dato la mia parola a tutta l’Italia, hai capito? Io ce l’ho la parola. Se c’è una cosa che ho, è la parola. Ed è la cosa più importante che abbiamo. E parli proprio tu? Tu, che tutti i tuoi match sono stati paraculati! Tutti, cazzo! Tutti lo sanno. Sei stato aiutato al massimo. Ti danno diecimila pause, diecimila scorrettezze che ti vengono perdonate, e tu stai sempre lì a fare la vittima, a piangere, ti giri verso l’arbitro, fai le tue scenette di merda… e tutti ti danno ragione, perché sei la vittima. Sempre la vittima. In Italia le vittime vanno forte, fratello. Vanno fortissimo. Perché a tutti fanno tenerezza. Ma questo è uno sport duro. Qui si picchia. Noi siamo dei cazzo di guerrieri. Si va lì e si dà tutto. Tutto o niente. E sai che ti dico? Contro di te combatto anche con una mano sola. Anche adesso, se vuoi. Facciamo un contratto: una mano sola, e ti metto pure il caschetto, fratello. Capito? Ora pensa a rispondermi come si deve, con un video serio, e di' chiaramente se accetti o no la rivincita. Una rivincita pulita, o continui con le paraculate? Tanto ti ho già scoperto davanti a tutta Italia: sei un paraculo, e ti piace fare la vittima. Hai già dimostrato il tuo valore… ma solo in Italia. All’estero non vali niente. Tu puoi combattere solo qui. E basta. Un saluto da Grizzly, ragazzi. Vi voglio bene, anche dopo tutto questo.

