E' una Formula 1 sempre più tecnologica e non solo a bordo delle monoposto e nei box. Mentre nei test in Bahrain le scuderie lavorano in vista della stagione che sta per iniziare, lo stesso fanno gli organizzatori del circus che oltre alle helmet-cam hanno deciso di puntare sui droni.
Durante la tre giorni, questi nuovi oggetti volanti ben identificati voleranno a bassa quota per migliorare lo spettacolo televisivo: l'obiettivo è quello di fornire con inedite inquadrature laterali il senso della velocità. In effetti chiunque abbia mai provato a guardare le immagini fornite da un drone capirà al volo di che cosa stiamo parlando.
E' così stato svelato anche il motivo per cui non c’è stata la diretta tv dei tre giorni spagnoli: il Bahrain ha chiesto e ottenuto di avere la prima mondiale di F1 proprio con la seconda sessione di test, in cambio di un ricco assegno. E ovviamente per festeggiare ha deciso di regalare questa novità ai telespettatori che si collegano da tutto il mondo. Dimenticatevi quindi le inquadrature da elicottero, magari sgranate e da un centinaio di metri di distanza, tipiche degli anni 90. Da oggi si entra in una nuova era.
Ma l'introduzione dei droni mette a rischio la sicurezza in Formula 1? I droni potrebbero infatti causare problemi se non gestiti perfettamente nel corso delle riprese in pista. Voleranno tra i 10 e i 15 metri di altezza e il pericolo di "errori" in fase di volo è sicuramente stato preso in considerazione dalla FOM prima dell'introduzione del nuovo sistema nei test del Bahrain.
Il traffico aereo resta però un tema da non sottovalutare e gli incidenti purtroppo non sono inesistenti: tra questi ricordiamo il più celebre, nel 2015 nel corso della Coppa del mondo di Sci a Madonna di Campiglio, dove un drone è caduto in pista sfiorando un atleta in gara.