Dolore, silenzio, morte. E l’incredibile cordoglio di tutto il mondo del calcio: compagni, avversari, dirigenti, allenatori, e vertici delle istituzioni. Un colpo al cuore del pallone che è arrivato in prima mattina: Diogo Jota, attaccante di 28 anni del Liverpool, è morto in un tremendo incidente avvenuto nella notte del 3 luglio, sul tratto dell’autostrada A-52, nei pressi del comune di Palacios de Sanabria in provincia di Zamora. Siamo nel nord ovest della Spagna, lungo il confine con il Portogallo.
Alla guida della Lamborghini del calciatore del Reds c’era il Fratello, André Filipe Teixeira Da Silva, due anni più giovane, anche lui calciatore in Portogallo con il Penafiel in Seconda Divisione, anche lui morto nel tremendo impatto. Una tragedia immagine che sconvolge tutti e sbriciola famiglie intere.
Diogo Jota si stava godendo le ultime settimane di vacanza prima del rientro in campo. Era felice, il 22 giugno scorso si era sposato con la compagna di sempre Rute Cardoso, 28 anni, portoghese. Una bella storia d’amore. Tenera e semplice, cresciuta sui banchi di scuola, quando Diogo mostrava il suo grande talento con la maglia del Pacos de Ferreira. Un legame così importante e autentico che non si era arrestato nemmeno quando la carriera aveva preso il volo e traiettorie lontane. Insieme Diogo e Rute avevano affrontato tutto, anche il primo trasferimento in Inghilterra nel 2017. C’era da diventare grandi e scalare il mondo del calcio. Il folletto portoghese segnava e diventava l’idolo dei Wolves nello storico ritorno in Premier League. Sogni su sogni, condivisi, vissuti da una coppia di innamorati, che si arricchivano. Un disegno che si completava di cuori, i loro tre figli: nel 2021 Denis, nel 2023 Duarte e nel novembre 2024 la bambina della quale non è mai stato diffuso il nome.
C’era da sposarsi e nel frattempo il giovane talento di Pacos de Ferreira si era trasferito al Liverpool per una somma importante di 44 milioni di euro. Tutto era più grande, più importante e la felicità di questi ragazzi cresciuti fianco a fianco, o meglio cuore e cuore, si leggeva negli occhi ogni volta che pubblicavano le loro foto insieme su Instagram. Social dove Diogo, solo tre giorni prima di morire, aveva scritto: “Sono un uomo fortunato”.
Tutto si era completato. La soddisfazione di una vita di amore e successo, mai sopra le righe, mai una scelta fuori posto. Il 22 giugno scorso a Oporto si era celebrato anche il matrimonio, desiderato e voluto da anni. Ricordiamo la romantica proposta dell’attaccante del Liverpool di fronte a un laghetto.
E, mentre scriviamo queste righe, ci chiediamo: come può essersi infranto tutto in un modo così crudele? È bastata forse una distrazione, forse, secondo quanto ricostruito dai soccorsi, una gomma della Lamborghini improvvisamente esplosa che ha fatto perdere il controllo dell’auto al fratello André, finita fuori strada ed esplosa in una fiammata che non ha dato scampo ai due calciatori. Morti entrambi dentro l’abitacolo, carbonizzati dal fuoco.
Un profondo lutto che non ha spiegazioni, che lascia tutti nella disperazione. Diogo Jota era un gran bel calciatore, attaccante versatile (poteva giocare alto a sinistra, prima o seconda punta). Giocava nel Liverpool dal 2020, arrivato dal Wolverhampton nel 2017, squadra di cui era stato elemento chiave per la promozione dalla Championship alla Premier. In Premier League aveva segnato 63 gol 190 partite. Nel suo palmares 5 trofei: due Coppe di Lega, una FA Cup, un Community Shield e la Premier League di quest’anno, nel 2025. In Italia, Diogo Jota, si era fatto conoscere per la tripletta in Champions League contro l’Atalanta, gol numero 10 mila della storia dei Reds in Champions League.
Tra i tanti interventi di cordoglio per questa tragedia, ci sono anche le parole di Cristiano Ronaldo, suo compagno in nazionale: “Non ha senso, eravamo insieme in Nazionale, ti eri appena sposato. Alla tua famiglia, a tua moglie e ai tuoi figli, mando tutto il mio affetto e auguro loro tutta la forza del mondo. So che sarai sempre con loro. Riposate in pace, Diogo e André, ci mancherete”.
La Federcalcio Portoghese, in occasione della partita di stasera, giovedì 3 luglio, di calcio femminile tra Portogallo e Spagna, ha chiesto un minuto di silenzio per Djogo Jota e André Silva.
