Ci sono relazioni che finiscono via Whatsapp (anche nel calcio: basta pensare all’Ajax, che ha creato un gruppo sull’app di messaggistica solo per gli esuberi della rosa, comunicando loro che sarebbero stati ceduti), e altri che finiscono per un like su Instagram. Martedì sera è infatti scoppiato un nuovo caso in seno alla Juventus, con Dušan Vlahović che ha messo un cuore al post di Jude Bellingham in cui l’inglese celebrava la vittoria del suo Real Madrid sulla Juve. Ma il like fedifrago di Vlahović, più che essere un casus belli, è piuttosto una certificazione di un matrimonio ormai da tempo in frantumi. Se i tifosi si sono rivoltati contro la mossa social del serbo, è però vero anche che tra lui e la Juve il rapporto è irrimediabilmente usurato, e l’addio questa estate viene dato per certo da ogni media sportivo. Non a caso la scorsa notte il nuovo direttore generale bianconero Damien Comolli ha concluso l’acquisto di un nuovo centravanti, Jonathan David. Il canadese viene da cinque stagioni eccellenti in Francia con il Lille, sempre in doppia cifra nelle reti stagionali, e nella scorsa annata ha raggiunto anche quota 9 gol in Champions League.
Insomma, David non è un profilo che la Juve può prendere per una posizione diversa da quella del titolare. Lo dicono anche le cifre del contratto: 6 milioni di euro netti a stagione più 2 di bonus, che ne faranno il secondo giocatore più pagato della rosa proprio dietro Vlahović. Per cui il like del serbo al collega del Real Madrid dopo la vittoria sui bianconeri sembra più che altro un modo per dire alla Juve: “Mi vuoi vendere, sì o no?”. Vlahović ha tanta voglia di andarsene da Torino quanta il club ne ha di liberarsene, sia per il peso tecnico che economico.
L’attaccante serbo è stato acquistato dalla Fiorentina nel gennaio 2022 per una cifra complessiva pari a 80 milioni di euro. In quel momento aveva 22 anni ed era considerato l’astro nascente della Serie A, ma cinque anni e mezzo dopo Vlahović sembra non aver fatto alcun passo avanti, e la Juve ne ha fatto pure qualcuno indietro. A dispetto delle 58 reti complessive in 145 partite, non ha mai dato l’impressione di essersi ambientato nella Juventus, e già dalla sua seconda stagione a Torino ha iniziato a collezionare critiche da parte di tifosi e media. Una sua cessione viene discussa da almeno due anni, ma finora è sempre stata rinviata, sia per la difficoltà di trovare un degno sostituto a buon mercato (la Juve ha notoriamente problemi di budget), sia perché le richieste dei bianconeri sono sempre state piuttosto alte.

Gli esperti di mercato scrivono che per cedere il suo attaccante la Juventus vorrebbe guadagnare 50 o 60 milioni, che non sono un’enormità nel calcio di oggi, soprattutto quando in gioco ci sono i ricchissimi club della Premier League. Ma di sicuro non sono pochi se guardiamo al rendimento di Vlahović nelle ultime stagioni. Il serbo è diventato un oggetto d’ingombro di cui la Juve vuole e deve disfarsi, anche per via di un contratto faraonico da 12 milioni netti all’anno. Ma è costato talmente tanto, in questi anni, che i bianconeri non vogliono lasciarlo partire senza guadagnarci una buona cifra. Il problema è che questa è anche una corsa contro il tempo, visto che il suo contratto scade a fine giugno 2026: in poche parole, se non viene ceduto questa estate rischia di liberarsi a parametro zero a gennaio.
Comprensibile, dunque, che tra club e giocatore i rapporti siano diventati molto tesi e che, in un contesto simile, si sia arrivati a lavare un po’ di panni sporchi in pubblico. Vlahović fa pressione sulla Juve per cederlo, spingendola ad abbassare le sue pretese; e la Juve fa capire a Vlahović, con l’acquisto di David, che per lui non c’è davvero più spazio in squadra. Rispetto al serbo, il canadese è un profilo molto diverso: un attaccante più mobile e rapido, più abile a duettare con i compagni, coetaneo ma già con una più solida esperienza internazionale. E soprattutto costa meno: uno stipendio che è quasi la metà di quello del serbo, e nessuna spesa per il cartellino, dato che si è da poco svincolato dal Lille.
D’altronde già lo scorso gennaio si era capito che si stava andando verso una separazione estiva. L’arrivo di Randal Kolo Muani, in prestito dal PSG, era chiaramente un tentativo di testare un nuovo centravanti titolare. I numeri hanno dimostrato che già in quel momento la Juve aveva voluto avvicinare Vlahović alla porta d’uscita della Continassa: dall’arrivo del francese, l’attaccante ex-viola è partito titolare solo 7 volte, segnando appena 2 reti. Per contro, Kolo Muani è divenuto una pedina fondamentale della squadra, realizzando 8 gol, e infatti adesso Comolli vorrebbe riscattarlo dal PSG, per avere un’alternativa di qualità a David. Il like al post di Bellingham è solo l’ultima frecciatina in una relazione senza più speranze.
