Le multe per chi non espone i prezzi dei carburanti oscillano tra 200 e 2 mila euro, rispetto ai precedenti 500-6 mila euro. Lo prevede un emendamento varato dal governo al decreto sulla trasparenza dei prezzi. Un’altra modifica riguarda il numero delle violazioni, di 60 giorni, per cui scatta la sospensione dell’attività. La multa terrà conto “anche del livello di fatturato dell’esercente”. I controlli restano di competenza della Guardia di finanza. L’emendamento va a cambiare anche la durata di una possibile sospensione dell’attività, che andrà a riguardare “un periodo non inferiore a un giorno e non superiore a 30 giorni” rispetto agli originari 90 giorni.
Il prezzo medio verrà calcolato e pubblicato dal Mimt “su base regionale e delle province autonome per gli esercenti sulla rete non autostradale, mentre su base nazionale per quelli che operano sulle autostrade”. Novità anche per Mr. Prezzi, che dovrà predisporre una relazione trimestrale sull’andamento dei prezzi medi, “in cui sono specificatamente esaminate le variazioni lungo la filiera del prezzo per verificare e prevenire comportamenti scorretti nel settore di riferimento”. Non solo l’emendamento prevede che verrano varati ben 500 mila euro per ogni anno dal 2023 al 2025, a supporto tecnico alle attività, e per lo sviluppo di un’applicazione informatica dove si potranno consultare prezzi medi e praticati.