Dopo quanto successo al Gp del Qatar, era impossibile non prendere provvedimenti. Sul circuito di Lusail i piloti sono stati messi a dura prova dal caldo e da un’insostenibile afa dovuta a un’umidità arrivata all’81%. In molti, stremati e disidratati, hanno avuto bisogno di cure mediche. Il francese Esteban Ocon ha raccontato di aver vomitato nel casco al 15esimo giro, mentre Logan Sargeant si è dovuto ritirare. Ma è accettabile che si gareggi in queste condizioni? Arrivano le risposte dal comunicato della FIA: “La FIA rileva con preoccupazione che la temperatura e l’umidità estreme durante il Gran Premio del Qatar 2023 di Formula 1 hanno avuto un impatto sul benessere dei piloti. Essendo atleti d’élite, non ci si può aspettare che gareggino in condizioni che potrebbero mettere a repentaglio la loro salute o sicurezza. Il funzionamento sicuro delle vetture è, in ogni momento, responsabilità dei concorrenti, tuttavia, come per altre questioni relative alla sicurezza, quali le infrastrutture del circuito e i requisiti di sicurezza delle vetture, la FIA adotterà tutte le misure ragionevoli per stabilire e comunicare i parametri accettabili in cui si svolgono le gare. Per questo motivo, la FIA ha avviato un’analisi della situazione in Qatar per fornire raccomandazioni per le future situazioni di condizioni meteorologiche estreme”.
Nonostante l’edizione del Gran Premio del Qatar dell’anno prossimo sia programmata per dicembre, quando le temperature dovrebbero essere più basse, la FIA fa sapere che preferisce comunque prendere dei provvedimenti adesso, per evitare che ricapiti una situazione del genere. “Una serie di misure sarà discussa nella prossima riunione della commissione medica a Parigi. Le misure potrebbero includere, tra l’altro, indicazioni per i concorrenti, ricerche su modifiche per un flusso d’aria più efficiente nell’abitacolo e raccomandazioni per modificare il calendario in modo da allinearlo a condizioni climatiche accettabili. Le ricerche condotte in altre serie, come gli eventi di cross country in climi estremi, saranno esaminate per le potenziali applicazioni agli eventi in circuito. L’impegno della FIA per una più stretta collaborazione tra i dipartimenti tecnici, di sicurezza e medici sotto la guida del Presidente della FIA faciliterà questo processo”.